Lo scopo non è di arrivare in un posto preciso, ma di godersi il viaggio (Detto zen)


Se avessi dovuto sviluppare e stampare su carta questa foto, l’avrei voluta così, come un quadro di riflessi realizzato a china. Con questa sensazione è iniziata nel primo pomeriggio la nostra passeggiata lungo un tratto della pista ciclabile del lago di Varese, un quadro naturale che i miei occhi hanno visto a colori e la mia anima in bianco e nero. Non c’è nulla di più bello che camminare in mezzo alla natura, prendendosi tutto il tempo per ammirarla nella sua veste quasi invernale, percepire tutta la magia che sa trasmettere con i suoi silenzi che parlano all’intimo. Tante sono le grandi pozzanghere che si sono formate a seguito dello scioglimento della neve, mi sono soffermata a fotografarle, inquadrando quel terreno che grazie allo specchio d’acqua mi permette di vedere anche il cielo.

Poi un incontro che non mi aspettavo, un airone cenerino che vaga indisturbato non distante dalla riva paludosa del lago. Non pare infastidito dalle poche persone che passeggiano e dal passaggio di qualche ciclista, tanto meno dal rumore del traffico della strada lacuale. La sua tranquillità mi permette di fotografarlo pur dovendo ricorrere al teleobiettivo.

Amo fotografare gli alberi dal basso all’alto, i rami che sembra vogliono toccare il cielo di un azzurro intenso con qualche nuvola bianca che gli conferisce un non so che di fiabesco. E’ meraviglioso passeggiare così, senza fretta, ammirando ogni scorcio che trasmette quelle sensazioni profonde che mi fanno sentire bene, donandomi pace tranquillità.

Ed ecco una betulla, ritenuta dai Celti “aurorale” ed albero del solstizio d’inverno che annunciava la rinascita della natura e dalla linfa che purifica l’organismo. E’ la pianta che preferisco, per la sua corteccia bianca, sottili fogli di carta delicata e i suoi lunghi rami sembrano danzare nel cielo facendo muovere anche le nubi.

Pare che le nuvole abbiano voluto copiare la geometria del terreno

Tra poco più di una decina di giorni sarà il solstizio d’inverno, fino a quel momento le giornate diventeranno sempre più corte, la luce continua a diminuire sensibilmente, i colori del cielo mutano e si oscura anche il paesaggio circostante. E’ tempo di tornare prima che ci colga l’imbrunire. L’aria è frizzante e si percepisce l’umidità del lago, così aumentiamo il ritmo della camminata per scaldarci un pò. Pur ripercorrendo lo stesso percorso, la natura circostante sembra diversa, pur sempre magica compagna silenziosa di un fantastico pomeriggio quasi invernale trascorso in mezzo alla natura, una sorta di meditazione camminata, scattando foto con gli occhi di cuore.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

6 pensieri riguardo “Lo scopo non è di arrivare in un posto preciso, ma di godersi il viaggio (Detto zen)

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  1. Anche ii Greci ritenevano il viaggio mezzo, non fine… l’Odissea è il ritorno. La vicenda termina al compiersi. Il resto non conta.

    Qualche anno prima di entrare in pensione ero così afflitto per accumulo di negatività, che non vedevo nulla intorno a me meritevole di attenzione. Così mi sono messo a costruire un plastico ferroviario. Ero fuori e pensavo al plastico, ecc. Una specie di fissazione. Finalmente il plastico era terminato; un video da pubblicare su YouTube… e nulla più! Da allora non lo uso. Lentamente va in decadenza… Non ho il coraggio ancora di gettarlo in discarica… ma poco ci manca. Come un mandala che si disfa dopo fatto.

    Cerca ‘Il trenino ha fischiato’ su YouTube di I2SRM, o a mio nome. Ho parafrasato una famosa novella di Pirandello, ‘Il treno ha fischiato’, che esalta il momento della consapevolezza, quando la ‘corda pazza’ e la ragione si toccano.

    Complimenti per le foto!

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    1. Buongiorno Michele, mi sono presa tempo per rispondere al tuo commento molto profondo. Ho guardato il video che ben racconta il tuo “percorso” che ti ha portato a costruire il plastico. Non sono madre, ma è stato emozionante vedere i gemelli dedicare così tanta attenzione e dedizione alle finiture del lavoro. Certamente sarebbe un peccato affidare il suo futuro a una discarica, ma la mia filosofia di vita m’insegna a lasciare andare il passato senza rimpianti e a vivere nel presente, quindi ciò che il tuo cuore ti suggerisce, è sicuramente la scelta giusta. Grazie per aver voluto condividere la storia del tuo trentino!

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