Il cielo non è azzurro, ma la temperatura è gradevole dopo alcune giornate fredde. É l’estate di San Martino e finalmente riesco ad esaudire un desiderio che custodisco nel cassetto da tre anni, quello di fotografare l’autunno nel Parco Del Golfo della Quassa, quello splendido lembo di terra che si estende tra Ranco e Ispra, sulla sponda lombarda del lago Maggiore.
Immerso nella natura e percorso da sterrati percorribili sia a piedi e in bicicletta, è il luogo giusto per fare rilassanti passeggiate, respirando quella pace e tranquillità che fa stare bene, meditare entrando in simbiosi con il paesaggio attorno a noi.
Mi perdo ad ammirare e fotografare ogni scorcio di quella breve passeggiata pomeridiana, tra gli splendidi colori di un autunno che non ha ancora smesso del tutto gli abiti estivi, tele naturali dipinte dalla mano di Dio.
Non sono il rosso ed il marrone a colorare le chiome degli alberi secolari, bensì ancora il verde con qualche macchia di giallo. Altri sono già spogli o mostrano il classico foliage.










Folti arbusti con le bacche rosse, prati con soffici manti d’erba, funghi, pozzanghere nelle quali si specchiano gli alberi e circondate da foglie secche, non so più dove guardare, tutta la natura è così affascinante attorno a noi, mi sento come una bambina nel paese dei balocchi.
Incontriamo anche dei cavalli al pascolo, mansueti, si avvicinano a noi e si fanno accarezzare.
É la prima volta nella mia vita, non mi ero mai avvicinata tanto a questi magnifici animali.
Non so perché, mi incutevano un pò di timore, ma non oggi.
Continuo a scattare foto come se fosse la prima volta che mi trovo immersa nella natura e non ci fosse un domani. É tutto così tremendamente rilassante che non posso riviverlo poi, solo pensandolo come un dolce ricordo, ho bisogno di rivedere quei momenti, quelle fantastiche macchie cromatiche.
Spero di tornarci ancora tra un paio di settimane, quando la natura si vestirà di rosso prima di spogliarsi per l’inverno per vivere altre forti emozioni, quelle che solo la natura mi dona.
Emanuela Trevisan Ghiringhelli
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