Sono scesa dalla ruota del criceto e ho trovato un mondo meraviglioso


Sembra ieri, eppure sono trascorsi già sei anni . Da qualche giorno avevo iniziato il count down che mi separavano da quel fatidico 1° ottobre 2019, il primo giorno di pensione anticipata dopo 38 anni di un lavoro che mi aveva reso la vita colma di stress, obbligandomi ad attivare la modalità multitasking per poter svolgere tutti i compiti che mi venivano assegnati e allo stesso modo pianificavo i lavori anche al di fuori dall’ambito lavorativo. Ormai era diventata una prassi cercare di portare a termine più cose simultaneamente e far frullare nella mia mente tanti pensieri sempre proiettati nel futuro a cosa avrei dovuto fare tra un’ora, un giorno, un mese. Mi sentivo come il famoso criceto sulla ruota e rinchiuso nella sua gabbietta, sempre di corsa pur ritrovandomi costantenmente nello stesso punto. Arrivato il fatidico primo giorno di pensione non è stato per nulla facile e scontato cambiare registro, guardavo sempre l’ora in modo compulsivo come se stessi ancora lavorando, facendo ogni genere di programmi che puntualmente non riuscivo a rispettare. Tanti gli intenti falliti, tranne che per la lettura. Mi ero proposta di leggere più libri e vuoi perché forse avevo scelto i testi giusti, almeno questo obiettivo l’avevo centrato, dedicandomi solo alle letture di minfulness Zen e meditazione, impegnandomi anche a mettere in pratica i consigli che apprendevo pagina dopo pagina. Un esercizio quotidiano di consapevolezza vivendo nel qui e ora, una filosofia di vita che dava i suoi frutti sin dai primi approcci facendomi apprezzare il benessere psicofisico che mi procurava. Il lungo periodo di lockdown del 2020 era stato un’ottima palestra per fare gli esercizi di mindfulness. Assistere al miracolo della natura che si risveglia a primavera e raggiunge il culmine in estate, osservare il cielo notando come ogni giorno il sole sorge spostandosi sempre un pochino da sud-est verso nord-est fino al solstizio del 21 giugno per poi invertire la rotta, oppure la sera imparando a riconoscere i pianeti, le stelle e ammirando le varie fasi della luna. Meraviglie che mi avevano sempre accompagnato ogni giorno della mia vita, passando inosservate perché accecata da altre priorità.
Quante volte avevo percorso strade senza accorgermi di quei piccoli dettagli che arricchivano il paesaggio che ai miei occhi appariva piatto e che solo azzittendo la mente ho imparato a vedere.
Ora ho imparato ad osservare attentamente tutto quanto attorno a me, fermandomi anche a scattare qualche foto a questi scorci che mi sorprendono per la loro semplicità e osservando anche quei dettagli che prima non catturavano la mia attenzione, come una piccola pozza d’acqua alla quale sono passata davanti centinaia di volte senza mai notare la cascatella e gli zampilli d’acqua in un contesto che sembra un rilassante giardino Zen. Ma non solo, apprezzare quei momenti semplici dal sapore di una volta, come andare a fare spese assieme a Fulvio nelle botteghe del mio paese, passeggiando tranquillamente mano nella mano e senza farsi prendere dalla frenesia. Grazie alla consapevolezza ho imparato a spendere bene il mio tempo dedicandolo principalmente a me stessa e non per egoismo. Quando realizzi che il giro di boa è iniziato già da un pò di anni, imparare a volersi bene è la miglior medicina, quella che ti fa fiorire ogni giorno anche se non c’è il sole e stai attraversando una delle intemperie più difficili della tua vita.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

Un pensiero riguardo “Sono scesa dalla ruota del criceto e ho trovato un mondo meraviglioso

Aggiungi il tuo

  1. Anch’io anni fa (15) scesi dalla ruota. Ho qualche rimpianto per una via più facile per intessere rapporti umani. Bisogna sforzarsi per trovarne. Sempre più soli; per fortuna il figlio\a di turno viene a trovarti con i suoi problemi, ma portando anche amore. Ho una nipotina che uno di loro ci ha lasciato sabato e domenica: volevano festeggiare il loro anniversario di matrimonio. Non ha fatto alcuna storia (2 anni e mezzo!) a restare con noi, anche di notte! E dire che con i genitori non è così gentile! Ebbene ieri me la sono messa in braccio attento all’ennesimo solitario Windows; ho avuto a un certo punto un momento di sconcerto. Perché parcheggiarla con quello che facevo? Ho aperto le foto, a cominciare col matrimonio dei genitori – lei ha partecipato -: Alice riconosceva tutti noi. Mi dà felicità: riesce a fare breccia contro la mia tendenza alla solitudine. Mi è difficile uscire dalla ruota più grande, lo ammetto.

    Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a i2srm Cancella risposta

Blog su WordPress.com.

Su ↑