Un libro per Natale – L’affascinante storia della Carta di Varese, narrata da Carla Tocchetti


Manca poco a Natale e spesso non si hanno idee per un regalo. Penso che la scelta di un libro sia sempre azzeccata, prima o poi ci si fa prendere dalla voglia di leggerlo. Oggi inizio una serie di articoli consigliando delle strenne natalizie che magari non sono delle novità editoriali, bensì testi meritevoli di essere letti e custoditi nella propria biblioteca personale. Desidero iniziare con un libro scritto da un’amica, Carla Tocchetti, che ritengo abbia fatto di quest’opera il suo fiore all’occhiello in tempo di pandemia, ovvero La Carta di Varese, fascino e splendore edito dalla Pietro Macchione Editore.
Chiamarlo semplicemente libro è riduttivo, è il frutto di tante ricerche e una minuziosa ricostruzione storica che l’autrice documenta e racconta con tanta passionalità, con quel suo tocco di sensibilità che la contraddistingue e che rende molto gradevole la lettura, una sorta di fil rouge che unisce Venezia a Varese, in una storia che ha inizio a metà del settecento.
Nella città lagunare la ditta Remondini, originaria di Bassano, produceva carte decorate con la tecnica xilografica monocolore, bicolore e multicolore, riportanti bellissimi disegni che spaziavano dai semplici reticolati, a soggetti floreali, uccelli e farfalle, che spesso le signore aristocratiche e borghesi sceglievano come carta da parati, o per realizzare ventagli, cappelliere e piccole cassettiere da tavolo.
Attorno al 1860, a seguito del susseguirsi di diverse vicissitudini, cessa l’attività dei Remondini e per una serie di straordinarie circostanze la produzione di quelle famose carte viene avviata proprio a Varese, grazie al grande fiuto imprenditoriale di Andrea Ponti jr.
E qui il racconto di Carla Tocchetti si sofferma sulla famiglia Ponti, conosciuta ai più per le splendide ville sul colle di Biumo, svelando pagine di storia che ritengo pochi varesini conoscano, come, ad esempio, l’origine del nome dell’isolino Virginia, in onore della moglie di Andrea Ponti jr che acquistò il lago di Varese dai Litta e regalò l’isola lacustre alla romantica consorte.
Non solo pagine di storia ma anche bellissime illustrazioni, come la riproduzione fotografica dell’intero catalogo della Carta di Varese commerciate dal varesino Giuseppe Rizzi al quale le sorelle Ponti, figlie di Virginia e Andrea jr, si affidarono per realizzare il progetto di produzione e vendita.
Un libro affascinante che ho letto tutto d’un fiato, presa per mano dall’amica Carla che mi ha condotto in un viaggio straordinario iniziato ai tempi dell’Illuminismo, prendendo così coscienza che quella carta con bellissime greche, che acquistavo dal cartolaio per ricoprire i miei libri di scuola e foderare i cassetti della mia scrivania, era solo una copia volgare di quella Carta di Varese che tanto mi vantavo di esibire.
Ritengo che ogni varesino debba avere nella propria biblioteca questo saggio che narra di un importante tassello di storia della Città Giardino, un prodotto e un nome, quello della Carta di Varese, mai brevettato e la cui testimonianza storica non la troviamo esposta in un museo, come meriterebbe, ma vive ancora grazie a quei pochi estimatori che ne posseggono alcuni esemplari e alla collezione privata di Carlo e Alberto Lavit, che nel 2019 è stata gentilmente concessa dai fratelli varesini a Beautiful Varese International Association per la mostra dal titolo Varese 1902. Storie di donne, storie di doni che si è tenuta presso il Battistero di Velate.
Della stessa autrice un’altro libro consigliato da regalare o arricchire la biblioteca personale, si tratta di una novità editoriale, “DOMENICHINO del Sacro Monte”, edito anch’esso da Pietro Macchione Editore. Un minuzioso lavoro di raccolta di tutte le informazioni su Domenichino Zamberletti, conferendo un tocco di modernità alla storia, mettendo insieme i tanti piccoli tasselli che hanno composto un mosaico tra storia e sacralità che ha dato vita al questo libro.
Domenico Zamberletti, nato il 24 agosto 1936 nell’albergo del Sacro Monte di proprietà dei genitori, era l’ultimo di tre fratelli, fra i quali figura il più volte ministro Giuseppe Zamberletti, padre della Protezione Civile.
Mamma e papà avevano trasmesso ai tre figli, sin dalla tenera età, sentimenti cristiani e di carità, che erano stati percepiti da Domenichino in modo molto profondo, facendolo diventare fervente cattolico, chierichetto, organista del Santuario e soprattutto dimostrando una particolare compassione nei confronti dei poveri, ai quali offriva un pasto caldo che lui stesso preparava nella cucina dell’albergo. All’età di 13 anni si ammalò di leucemia e dopo mesi di forti sofferenze, morì il 29 maggio 1950, lasciando indelebili testimonianze di una vita troppo breve ma segnata da una grande spiritualità e carità cristiana, al punto di auspicare nella sua beatificazione.

Due libri di alto spessore culturale da regalare separatamente o insieme, entrambi reperibili nel sito di vendita online di Pietro Macchione Editore.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

6 pensieri riguardo “Un libro per Natale – L’affascinante storia della Carta di Varese, narrata da Carla Tocchetti

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  1. Ah che bella storia! Grazie Manu!
    Non sapevo della carta di Varese, pur avendola sempre ammirata senza saperne nulla!
    Se non erro Macchione era l’editore di un mio cugino, morto quasi centenario pochi anni fa, mentre ancora stava scrivendo la sua ultima opera su un computer. Di cui io ero una periferica, peche’ lui mi chiamava un giorno si ed uno no per qualche problema del PC … ma era tutta una scusa.

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