Oggi é il primo giorno di primavera, arrivata con un giorno di anticipo rispetto al canonico 21 marzo, quando inizia il Grado Zero dello zodiaco, ovvero il principio di un nuovo ciclo con il segno dell’Ariete. Diversamente da quanto molti pensano, l’equinozio primaverile non dura l’intero giorno, bensì un singolo istante e precisamente nell’emisfero boreale alle 4:06 (ora italiana), ovvero quando il Sole attraversa l’equatore celeste.
L’Equinozio, dal latino aequus nox, ha un sapore magico, è il perfetto equilibrio tra la luce e il buio, il giorno e la notte, con quello primaverile ha inizio del semestre più luminoso dell’anno e celebra il risveglio della natura e il ritorno della bella stagione. Come per il solstizio autunnale, oggi il sole sorge perfettamente ad Est e tramonta a Ovest, dopo il lungo inverno artico il Polo Nord tornerà a vedere la luce e mentre il Sole transiterà sotto l’orizzonte, al Polo Sud avrà inizio la lunghissima notte antartica. Per gli antichi persiani era l’inizio di un nuovo anno, per i Druidi, sacerdoti Celti, era la festa di Alban Eiler, Luce della Terra per la posizione del sole sopra l’equatore celeste. Nei paesi nordici si festeggiava la dea Oestara, che a seguito della diffusione del cristianesimo questo nome venne associato alla Pasqua, dando origine al nome di questa festività che divenne Ostern per i popoli di lingua tedesca. Nelle terre anglosassoni la dea della primavera era Eostre, simboleggiata dall’uovo e patrona della fertilità e dal suo nome ebbe origine alla parola Easter per la Pasqua.
E con l’arrivo di questa stagione è tempo delle tradizionali pulizie di primavera che hanno origini ebraiche, ovvero le pulizie di Pesach, l’importante festività della durata di sette giorni, nei quali vige il divieto di possedere e mangiare prodotti lievitati e che celebra la ritrovata libertà del popolo ebraico dalla schiavitù egiziana. Gli ebrei devono quindi eliminare dalla casa ogni sostanza lievitata, anche le briciole, prima che iniziano queste celebrazioni, facendo una pulizia scrupolosa partendo dalle stanze in cui è meno probabile trovare tracce di prodotti contenenti lievito fino ad arrivare alla sala pranzo e alla cucina, alla quale spetta una cura più minuziosa.
L’equinozio di primavera, lo Shunbun No Hi, è una festa nazionale in Giappone e viene celebrata per una settimana. Questi festeggiamenti, chiamati Primavera Higan che nell’idioma nipponico significa altra sponda ed indica il passaggio dalla stagione fredda ad una più mite e colma di fioriture. É il periodo di risveglio, della bellezza e del sublime che viene vissuto dal popolo giapponese anche metaforicamente, ovvero il passaggio dal buio, che rappresenta l’ignoranza, alla luce simbolo di sapienza.
La primavera in Giappone è la stagione dei ciliegi in fiore chiamati Sakura, che simboleggiano la filosofia giapponese legata alla cultura della pazienza, del rispetto della natura e della pace interiore. Simbolo di ricchezza e di buon auspicio, il fiore del ciliegio di grande bellezza hanno un significato profondo per il popolo del Sol Levante. I petali vengono paragonati alla vita dei samurai, breve ma intensa e ricca di colore e bellezza, quindi la fioritura dei ciliegi rappresenta la metafora della fragilità e brevità della vita.

Alle mie latitudini sono pochi i ciliegi che colorarono l’ambiente, ma grazie ai primi fiori da frutto che spiccano sugli alberi ancora spogli, mi faccio pervadere e contagiare da questa stagione di rinascita, accogliendo l’energia positiva e luminosa dello Yang, finché anch’io possa fiorire in simbiosi con la meravigliosa natura.
…e che la Primavera sia soprattutto foriera di pace, non solo per il conflitto Hamas-Israele e Russia-Ucraina, ma anche in tutti i piccoli paesi del mondo martoriati dalla guerra.
Emanuela Trevisan Ghiringhelli


Questa volta parlano le immagini del mio pesco. Ma io mi sto attrezzando per combattere la siccità questa estate. Auguri, fra poco è Pasqua.
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Tanti auguri anche a te e Famiglia di una serena Pasqua!
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