Ne sono certa. Quando la cicogna mi ha portato sulla Terra, ha sbagliato continente. Avrebbe dovuto depositare il fagottino in un giardino asiatico, magari sotto un bellissimo albero di Ginkgo biloba e non sotto un cavolo in quel di Milano, come mi raccontavano quando ero piccola.
Non è da molto che ho scoperto che l’Oriente sarebbe il luogo dove avrei voluto essere nata e comunque vorrei vivere il resto dei miei giorni, una sensazione che ho acquisito a poco a poco avvicinandomi alle filosofie orientali e cercando di mettere in pratica lo Zen, leggendo libri che mi hanno fatto fare meravigliosi viaggi attraverso terre e culture a me sconosciute ma nelle quali mi sono sentita di appartenere.
Forse in una vita precedente ho vissuto proprio in un paese asiatico… chissà!
Questa mia attrazione fatale per l’Oriente ha fatto sì che sabato visitassi per la seconda volta il Festival dell’Oriente presso Malpensafiere a Busto Arsizio. Alla fine è solo un grande mercato, dove acquistare incensi, mala tibetani, statuette di Buddha, pietre, bigiotteria, abbigliamento etnico e libri, oltre a poter provare vari trattamenti olistici e provare lo street food delle varie culture asiatiche.
Entrambe le volte mi ha accompagnato Barbara e anche se lei non è stata folgorata come me dalle filosofie orientali, apprezza comunque questa fiera, tanto più che quest’anno uno spazio esterno è stato dedicato alla musica latino americana (sinceramente non ne capisco il nesso), ritmi che le hanno fatto scattare la molla del ballo, pur contenendosi un pò. In fondo se non fosse un pò pazza come me, non potremmo essere amiche!





Incrociare gli sguardi e i sorrisi dei pochi monaci Buddhisti presenti, mi riempie sempre di serenità e anche questa volta ci siamo fatte mettere un braccialetto di filo giallo intrecciato, colore che rappresenta la mente vuota, ovvero una sorta di contenitore dove trovano spazio tante coese senza rappresentare nulla in particolare, come fosse uno specchio che riflette unicamente la realtà, liberandoci quindi dai nostri attaccamenti alle cose materiali.
Porto ancora al polso il braccialetto di colore rosso dello scorso anno, che per il buddhismo è simbolo di vita e annodandolo era stato benedetto contro l’energia negativa e di buon auspicio. Secondo la tradizione quando si romperà, cadendo, dovrò gettato lontano, in quanto sarà ormai saturo di energia negativa e avrà assolto il suo compito.
Emanuela Trevisan Ghiringhelli


Sono lieto per la condivisione di momenti come questi. Oggi sono a Castellabate a terminare una pulizia del giardino. 20 sacconi portati in discarica.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ho visto le foto. Un luogo incantevole! Buona permanenza!
"Mi piace""Mi piace"