Capitolo 9 – L’addomesticamento della bisbetica (di Kirsti VK9NL)


Norfolk Island ha impiegato un po’ di tempo prima di entrare nell’era dell’informatica. Tuttavia, nel 1986, parecchi computer si erano fatti strada sull’isola, anche se principalmente per via dei giochi. Anche noi abbiamo acquistato una di queste macchine che ci avrebbe tolto il fastidio sia dalla scrittura e dalle faccende contabili.

Il nostro computer non mi svelerà facilmente i suoi segreti. Inizia educatamente, chiedendomi con un sorrisetto cosa voglio fare. Bene, voglio creare un database e va bene, quindi partiamo. Regna armonia mentre inserisco i dati, fiduciosa che questo file non mi darà grossi problemi. La lite ha inizio quando voglio passare alla pratica.
“Quale cartella?” chiedo goffamente al computer. Esiste solo un file su tutto il disco, ma devo precisarlo.
“Non trovato!” dichiara trionfalmente il computer con mio sommo dispiacere. Sicuramente non ha perso il file in soli cinque minuti. Con un simile help, come farebbe chi ha bambini in giro? Tombola!
Voglio ordinare il file in ordine alfabetico e con un occhio al manuale. Digito i comandi necessari. Ma, oh no, non così in fretta.
“Il disco è pieno”, dice il computer, sbattendo le palpebre con disapprovazione. So che sta mentendo, ma gli darò un’altra possibilità solo per essere gradevole, quindi, ripeto la procedura e nuovamente mi risponde con questa audace bugia. A denti stretti scrivo furiosamente:
“No, non è pieno!”
“Non so di cosa stai parlando”, sbadiglia altezzoso il computer. Il modo che ha di fare mi irrita, ma forse questo suo atteggiamento indica che sa qualcosa che io non so.
Stanca, ricomincio da zero, chiedendogli di riordinare il file, Torniamo di nuovo alla vecchia storia del disco pieno. Comincio a preoccuparmi, ci deve essere qualcosa che non va nel disco, mi dico, concedendo al computer il beneficio del dubbio. O c’è qualcosa che non va nel computer… o la tensione di rete è bassa… o alta, chissà? Decido di fare un altro tentativo.
Nel tardo pomeriggio forse ci siamo e supero l’ostacolo del disco pieno. Si scopre che non parliamo dello stesso disco, quindi ecco! Ma non posso fare a meno di pensare che sarebbe stato meglio se la bestia me lo avesse detto subito, invece di ridere di me.
Tutto questo pasticciare ha modificato il mio file. Non è più completo, quindi perdo del tempo a colmare le lacune che sono misteriosamente apparse. Tuttavia, sento di essere almeno dalla parte dei vincitori. Ho imparato a creare un file, richiamarlo, correggerlo e ordinarlo. Tutto quello che devo tenere a mente è che il mio avversario non è eccessivamente brillante, quindi devo precisare tutto nel dettaglio fino all’ultimo punto e usare solo parole che capisce (che non sono molte).
Lo schermo mostra un chiaro database in ordine alfabetico e sono soddisfatta dei miei sforzi. Sarebbe bello vederlo stampato. Quindi chiedo al computer di stamparlo.
“Stampa?” mi dice “che cos’è?”
Sono sbalordita. Stampa come P-R-I-N-T, tonto! Oh, ma perché deve sempre litigare? Non è in grado di capire il semplice l’inglese? Mi tuffo per il mio Thesarus nel caso in cui sia il mio inglese ad essere lacunoso. Dopotutto, ricordo a me stessa che non sono fondamentalmente madrelingua inglese. Il computer potrebbe essere programmato per riconoscere solo qualche altra parola che significa stampa.

Nao NX1L ed i suoi computer gemelli

Non essendone più sicura, consulto il manuale, cercando disperatamente indizi su come dire al computer che voglio una stampa. C’è poco da fare. Il manuale sembra presumere che tali comandi di base non siano necessari. Sarebbe solo un insulto all’intelligenza dell’utente descrivere effettivamente come si realizza questa funzione.
”Ah, ah, ah, riprova”, ridacchia il computer. “Prova a cambiare una parola”, schernisce.
“Va bene,” dico, abboccando, “cambiamo parola.”
“In cosa vuoi cambiarla?” farfuglia il computer, con la sua allegria appena repressa. Suggerisco un’altra parola e mi chiede se voglio ulteriori modifiche. “No” rispondo con fermezza,
“Oh, oh, oh, è stato divertente, riprova, prova a cambiare una parola!” Il computer è fuori di sé con gioia. Non si stanca mai di questo gioco, è davvero molto infantile, quindi gli chiedo di stare zitto.
“Stai zitto?” lampeggia. “Non conosco quella parola. Prova a cambiare una parola, sì o no?” Devo dargli atto se non altro per la la sua caparbietà.
Davanti a una tazza di caffè, trovo un indizio nel manuale. Report, dice. Ah, quindi è così.
“Report”, ordino severamente dopo la pausa caffè. Il computer lampeggia improvvisamente in modo del tutto professionale. Ho la stampante accesa, pronta per il mio bellissimo file in ordine alfabetico. Ma non è così. Non ancora! Ci sono domande da porre e da rispondere. Voglio questo o voglio quello? Decisioni, decisioni. Sono stufa di tutto questo fastidio e voglio solo togliermi questo peso di dosso il più velocemente possibile. Non mi interessa davvero se il file viene stampato capovolto, finché riesco a vedere qualcosa sulla carta. Mi astengo dal digitare “non fare domande stupide, vai avanti”. Ormai ho imparato che il computer si comporterà con arroganza e si rifiuterà di cooperare se non mi attengo alle sue stesse regole. Quindi accantono tutte le domande stupide e lascio che faccia a modo suo. Sembra che comunque sappia fare tutto meglio di me.
E all’improvviso lo schermo si riempie del mio database sotto forma di report. Devo dire che sembra vada bene. Ma la stampante non parte. É come se non ricevesse alcun comando. Trovo tutto molto deludente.
Torniamo al manuale cercando un altro indizio. Non sta dalla mia parte, è evidente. In realtà mi dice che se avessi incluso il comando PRINT in primo luogo, ora avrei già ottenuto la mia stampa. Tanti se e ma. Mi rendo conto che il manuale è in combutta con il computer e che entrambi si sono alleati contro di me, seduta indifesa in un angolo. Tuttavia, anch’io sono testarda.
Sfoglio il manuale per vedere se inavvertitamente avrei commesso un errore da qualche parte e quindi svelarmi il segreto. O può essere che si tratti di un sistema così avanzato da non richiedere alcuna stampa? Può essere stato creato appositamente solo per i computer che si parlano tra loro. Ho sentito parlare di cose del genere in cui i computer prendono il sopravvento, comunicando tra di loro ed escludendo completamente l’elemento umano, ma no, il manuale aveva detto qualcosa di sfuggente sul fatto se avessi fatto questo e quest’altro… indicando che la carta non è ancora pronta.

Harry HL9HH non ha problemi con il computer

A pagina 94 del manuale mi imbatto in quello che sto cercando, si dice SET PRINT ON/OFF. Bene, Sesamo, Sesamo eccoci qui. “Imposto la stampa su ON” e chiedo rapidamente che il mio file venga stampato. La stampante entra in azione, buttando fuori fogli bianchi con solo i numeri di pagina. Spegnere la stampante sembra essere l’unico modo per fermare questo colossale spreco di carta.
Quindi, torniamo al manuale. Sicuramente ormai devo essere vicina alla vittoria, è sera tardi, leggo la pagina con gli occhi stanchi. Ah! Avevo avuto l’occasione di dire a Ciccio quale drive stavo usando. E il computer, secondo le intenzioni del suo creatore, ha stampato dall’unità che non aveva trovato il file. Ciò ha senso nel mondo delle meraviglie dell’alta tecnologia, ma non del buon senso.
Ok, quindi si riparte e torniamo al gioco degli indovinelli.
“Non so di cosa parli. Vuoi cambiare una parola, sì o no?”
“Sai benissimo di cosa sto parlando,” borbotto. “Accendi la stampante.” Non riesco a vedere niente di sbagliato in questo. Ma no, il computer vuole giocare. Non conosce la parola “stampante”.
“Prova un’altra parola”, invita pieno di sé.
Qual è il problema con la parola stampante per l’amor del cielo? Deve avermi preso in giro. Riconsulto il manuale a pagina 94. Sorridendo in segno di scusa nei confronti delle lucette verdi, digito “sì, voglio cambiare la parola “stampante”.
“Cambiare in cosa?” lampeggia il computer compiaciuto, non sapendo che sto per fare scacco matto.
“Stampa” digito velocemente prima che la bestia si renda conto di essere stata superata in astuzia. Questa volta ricordo tutti i piccoli dettagli richiesti e in un attimo il mio file in ordine alfabetico è in stampa.
È davvero molto semplice, se sai come farlo.

73’ Emanuela IZ2ELV

(Photo credit: Clipart library)

(altri capitoli: https://tremaghi.blog/category/qrv-per-me-una-vita-da-dxer-di-kirsti-vk9nl/)

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Blog su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: