I trii dì della merla – quando i merli diventarono neri


Oggi è l’ultimo dei tre giorni della merla e mi suona strano che la mia curiosità di questi anni, non mi avesse mai spinto a scoprire perché si chiamassero così.
Ieri mattina la mia amica Federica, milanese di origine come me, mi ha inviato un bellissimo e nostalgico video, narrato nel dialetto meneghino mentre scorrono immagini di una Milano innevata.
Sebbene non parlo mai in dialetto, amo la lingua madre dei miei avi e lo capisco molto bene, quindi traduco questa simpatica storiella che dà un senso simpatico e fantasioso alla tradizione legata agli ultimi tre giorni di gennaio.

Di leggende che girano attorno ai tre giorni della merla ce ne sono tante ed io vi racconto questa.
La storia racconta che una volta i merli avevano il piumaggio bianco come i colombi.
Succede che una merla, che volava qua e là per il paese, incontra Gennaio con la sua lunga barba bianca e lo prende in giro dicendogli:
“Oh Gennaio, non mi fai più paura con i tuoi tre mercanti della neve, adesso che i miei piccoli sono capaci di volare”.
Per inciso i tre mercanti della neve sono: Sant’Antonio Abate il 17 di gennaio, San Gaudenzio il 22 di gennaio, San Giulio il 31 di gennaio, tutti e tre che vengono rappresentati con la barba lunga e bianca.
E intanto che andava via, gli fa: “Cippirimerlo”.
Gennaio si è arrabbiato di maledetto e siccome aveva ancora tre giorni a disposizione, il 29, 30 e 31, ha cercato la sua vendetta, provocando un grande freddo e facendo nevicare come mai era successo.
La merla bianca con i suoi piccolini, per non morire dal freddo, ha cercato il riparo dentro un camino e lì dentro sono rimasti per tutti i tre giorni.
Gennaio, vista la merla nel camino, le dice:
“Oh merla, sei così bianca, così candida… ma ti farò diventare nera come la fuliggine”.
Passati i tre giorni, la merla bianca è uscita dal camino, ma il suo colore era nero come quello di un corvo. Da quel giorno i merli non sono stati più bianchi, ma neri.

Purtroppo anche quest’anno non c’è la neve ad imbiancare i tre giorni della merla, ma il freddo non manca, quindi, secondo un antico proverbio, dovremo aspettarci una bella primavera. E con questa speranza, non mi resta che augurare Buon Onomastico a tutti i Giulio!

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

(immagine: dipinto di Robin Monroe – Photo credit: Fine Art America)

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