Benvenuto febbraio festeggiando Imbolc, il risveglio della natura.


Sona nata in febbraio, come potrei non accoglierlo a braccia aperte!
Ma non solo per questo. Le giornate ci stanno regalando più luce, è il mese del Carnevale che vanta origini e tradizioni antichissime che sembrano risalire addirittura ai Saturnali della Roma antica. Il suo nome pare derivare dal latino carnem levare, ovvero “eliminare la carne”, il digiuno quaresimale imposto dalla religione cristiana astenendosi dal mangiare la carne, pertanto il suo nome vuole ricordare il banchetto che si teneva il martedì grasso, l’ultimo giorno di festa prima della Quaresima.
Oggi voglio celebrare anche Imbolc, una fra le quattro festività principali dei Celti che scandisce il tempo intermedio fra buio e luce e celebra ritualmente l’arrivo della primavera. Rappresenta anche il ritorno della fertilità e per questo Imbolc è detta anche festa del latte poiché la celebrazione coincide con il primo fiorire del latte nelle mammelle delle pecore, circa un mese prima della stagione della nascita degli agnelli.
La Festività era di “lustrazione” (purificazione) ed era dedicata a Brigit, Dèa suprema il cui nome significa “Altissima” e deriva da “brig” (altezza), che appare spesso nella forma “brigâ” collegata a colline e montagne. La celtissima Brescia, l’antica Brixia, sorge proprio su un colle e sembra derivi da qui il proprio nome, mentre “brigh” (Scozia), “brí” (Irlanda) e “bree” (Isola di Man) significano Forza, Potere, Valore.
Santa Brigida è anche la patrona d’Irlanda e nella magnifica isola dell’Atlantico quest’oggi si festeggia anche Imbolc, celebrazione che fa parte della loro identità e da secoli è stata tramandata di generazione in generazione per rafforzare la connessione con il mondo della natura, pregando per la fertilità della terra al fine di assicurarsi un buon raccolto.
Tornando alla santa patrona, gli irlandesi le attribuiscono anche il miracolo della birra. La leggenda narra che nella Contea di Meath, in una sorta di rappresentazione delle Nozze di Cana, Brigida d’Irlanda riuscì a spillare da un solo barile un quantitativo di birra sufficiente per il fabbisogno di 18 chiese per il periodo compreso dal Giovedì Santo a tutta la giornata di Pasqua.
Ai giorni nostri i rituali da seguire a Imbolc consigliati dagli irlandesi sono di dare il benvenuto alla primavera piantando fiori nei giardini e sui balconi, di pulire e riorganizzare la casa donandole una ventata di freschezza e di sensibilizzare i bambini raccontando queste le antiche tradizioni celtiche che fanno parte delle loro radici.
Concludendo, desidero ringraziare l’amica Elena Paredi, grande studiosa ed esperta della cultura celtica, che puntualmente ricorda nei sui canali social queste antiche tradizioni, permettendomi di attingere preziosi insegnamenti da condividere nel mio blog.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

(Foto di copertina e crediti: https://nationaltoday.com/imbolc/)

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