Ascoltando la pancia e il cuore ho dato una svolta alla mia vita.


Non è stata una decisione facile, tutt’altro, molto sofferta. Dover rinunciare a un’importante fetta di stipendio rispetto a quello che sarebbe stato l’assegno pensionistico di Opzione Donna mi ha fatto tergiversare a lungo prima prendere la decisione di lasciare il mondo di lavoro con quasi quattro anni di anticipo. La mia pancia e il mio cuore hanno avuto il sopravvento su quella mente sempre in fermento, che diventava regista di film futuristici che mi proiettavano ogni giorno in un turbinio di pensieri e supposizioni che mi rendevano sorda ai miei reali bisogni.
Una volta date le dimissioni ho iniziato a percepire la sensazione che avevo fatto la cosa giusta. Ogni giorno del preavviso ho iniziato a guardare con occhi diversi quel mondo in cui spendevo un terzo della mia giornata. Quel lavoro che non mi è mai piaciuto ma che accettavo solo grazie alla vicinanza da casa, quelle persone che mi sorridevano solo perchè avevano bisogno della mia collaborazione, quella parte di colleghi che improvvisamente dimostravano tutta la loro meschinità e falsità nei miei confronti.
E così da 380 giorni la mia vita è cambiata, come ho scritto in precedenza sono uscita dalla ruota del criceto e ho trovato un mondo meraviglioso, ma soprattutto ho iniziato a volermi bene dedicando il mio tempo a me stessa e condividendolo interamente con Fulvio, la persona più importante della mia vita.
Uscire insieme per una passeggiata in paese per fare la piccola spesa quotidiana, penderci cura dei nostri gatti, fare pilates in lezioni dedicate solo a noi due, dedicarci alle piante dei nostri balconi, e perchè no, rimanere più lungo sotto le coperte ascoltando la pioggia che picchia sul tetto, sono momenti di impagabile benessere. Tutto tempo speso bene, dedicato a noi stessi e non per egoismo, perchè quando realizzi che il giro di boa è iniziato già da un pò di anni, imparare a volersi bene è la miglior medicina, quella che ti fa fiorire ogni giorno anche se non c’è il sole e ci si trova sotto le intemperie.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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