Quando una decina di anni fa il nostro medico di famiglia, specialista anche medicina tradizionale cinese, mi consigliò di praticare la meditazione, sorrisi. Mi spiegò che ascoltare il proprio respiro è un calmante naturale e mi avrebbe aiutato a liberarmi dalle tante ansie accumulate nella giornate lavorative. Non che non gli avessi creduto, ma iniziai a praticarla solo saltuariamente, solo per pochi minuti al giorno e non con costanza quotidiana, senza avere grandi benefici. L’anno successivo avevo acquistato il pacchetto di meditazioni mindfulness dal sito Zenonline, imparando a poco a poco a vivere in consapevolezza e armonia. In seguito avevo implementato la mia formazione con il corso La via dello Zen, perché sedermi a meditare a gambe incrociate all’aria aperta sul terrazzo, come faceva Julia Roberts in Mangia, prega, ama, stupendo film che non perdo occasione di rivedere, non favoriva la concentrazione sul mio respiro e faceva sì che la mia mente divagasse.
Dopo le prime letture dei Maestri Zen e per quanto all’inizio mi suonasse quasi come un’utopia, avevo sperimentato che sedermi di fronte a muro spoglio per almeno mezz’ora al giorno in Zazen (o Shikantaza) giovava molto al mio benessere psicofisico e in un secondo momento anche speriturale. Mi ero creata il mio piccolo angolo di meditazione, dove praticavo Illuminando fievolmente l’ambiente con una candela bianca posta davanti a una statuetta di Buddha, accendendo un incenso e tenendo in mano il mala di 108 grani in legno di palissandro confezionato dal monaco Issan del Monastero Zen Sanboji – Tempio dei Tre Gioielli di Berceto.
Questa in breve è la storia del mio approccio con la meditazione che poi è sfociato in ben altro, una pratica che oggi viene celebrata dalla Giornata Mondiale della Meditazione, istituita non a caso dal 2024 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel giorno del Solstizio d’Inverno (prima la si celebrava il 21 maggio), il giorno dell’anno in cui nell’emisfero Nord il buio ha il sopravvento, favorendo l’introspezione e rinascita nel momento in cui la luce inizierà a poco a poco a prevalere sulle tenebre. Non c’è nulla di meglio che sedersi in meditazione in questo giorno, lasciando correre i pensieri che affollano la mente e focalizzandosi solo sul respiro per iniziare un nuovo ciclo luminoso di benessere psicofisico, al di là dell’aspetto anche spirituale che può avere tale pratica. Provando a meditare solo oggi probabilmente non si proverà alcun beneficio, ma può essere il primo passo per avvicinarsi a questa pratica che senz’altro favorisce la crescita personale e la consapevolezza.
Quando inspiri, torni a te stesso.
Quando espiri rilasci ogni tensione.
Thich Nhat Hanh
Emanuela Trevisan Ghiringhelli


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