Fotografia e emozioni. A Varese una mostra che celebra l’Arte e il genio di Giorgio Casali.


Finalmente mi sono gustata la mostra fotografica, il tributo della città di Varese alla vita professionale di mio zio, Giorgio Casali. Pur fiduciosa, non pensavo intervenisse così tanta gente all’inaugurazione che si è tenuta sabato 20 settembre. Dopo i saluti istituzionali da parte del Sindaco della Città Giardino, Davide Galimberti, dell’Assessore alla Cultura prof. Rosario Laforgia e di Matteo Marchesi, consigliere delegato alla Cultura Provincia di Varese, la mostra e la figura di Giorgio Casali sono state introdotte dal prof. Giovanni Marras, dalla prof.ssa Rosa Chiesa e in collegamento streaming dal prof. Angelo Maggi, docenti dell’Università IUAV di Venezia, nonché curatori scientifici di questo progetto, il pubblico ha potuto visitare l’esposizione in due gruppi guidati dai prof. Marras e Chiesa, che ben hanno spiegato la tecnica e la presentazione empatica dei soggetti ritratti da Giorgio Casali.

Sarah ed io non potevamo non emulare la posa di nostro zio!

Per rivedere attentamente le fotografie esposte ho voluto attendere la visita di mia cugina Sarah e del marito Randy, che dall’amena località californiana di Laguna Beach hanno organizzato la loro vacanza italiana per poter visitare la mostra dedicata a nostro zio per poi proseguire alla volta delle Dolomiti e Siena. Per me e Fulvio sono stati momenti molto emozionanti, in quanto questa è stata la prima volta che ci incontravamo nella nostra vita, tanto più che abbiamo potuto festeggiare insieme il compleanno di Sarah e il nostro 44° anniversario di matrimonio, ricorrenze che cadono nello stesso giorno.

La visita è stata per me un turbinio di emozioni, che mi hanno riportato agli indimenticabili pomeriggi che dal 1974 al 1976 avevo trascorso quotidianamente al Foto Studio Casali di Via Col del Rosso al civico 2 di Milano, facendo tesoro degli insegnamenti di zio Giorgio e mio cugino Oreste in camera oscura, ma soprattutto osservandoli attentamente, cercando, da giovane adolescente innamorata della fotografia, di rubare i segreti della loro insuperabile maestria.
Non posso assolutamente scegliere quale delle cinque tappe, in cui si articola la mostra (architettura, design, ritratti, ricostruzione, paesaggi produttivi), sia stata la mia preferita. Le testimonianze della ricostruzione post bellica della mia città natale, Milano, mi ha emozionato molto, soprattutto per come Giorgio Casali ha pensato gli scatti, così pure i ritratti di celebri architetti con cui era solito lavorare o di incontri fortuiti durante i suoi viaggi di lavoro, gli oggetti di design che presentava come solo lui sapeva fare, con quell’empatia che catturava l’attenzione anche dai non addetti ai lavori, i paesaggi produttivi e gli scatti di interni privati nei quali spesso voleva la presenza di qualcuno.
Un omaggio alla produttività del varesotto è data da due scatti dell’iconica poltrona Jumbo di Alberto Rosselli e prodotta da Saporiti Italia S.p.A. di Besnate, azienda leader mondiale nella produzione di mobili di design e, in una vetrinetta di cristallo l’esposizione del posacenere pubblicitario della Crodino, prodotto negli anni ’60 dall’azienda Asietti & Co Srl di Besnate, la cui fotografia non rientra tra quelle esposte nella mostra, ma accanto vi è la testimonianza dello scatto tratta dal libro “Giorgio Casali photographer/Domus 1951-1983” di Angelo Maggi e Itali Zannier edito nel 2013.
L’esposizione, ben progettata e curata dall’amico, arch. Simone Marchesin dello studio Marchesin Architects di Varese e che presenta anche una serie tra le tante copertine della rivista internazionale Domus firmate da Giorgio Casali, riprodotte da copie esistenti presso la Biblioteca di Varese. Avrei voluto scattare foto delle sale che evidenziassero l’ottimo lavoro espositivo, ma ahimè ho dimenticato di portare il cavalletto, quindi ho potuto solo enfatizzare alcune tra le meravigliose opere esposte, sospese sulle pareti da fili di nylon invisibili, così pure i banner di colore bordeaux che ben risaltano sulle pareti bianche delle sale e nel contesto di una predominanza di fotografie in bianco e nero. Ma tornerò presto a completare il mio lavoro!

Un’emozionante carezza di Sarah a Oreste Casali

Un tributo a Giorgio Casali che ha suscitato emozioni anche a Sarah, Randy e Fulvio e che sicuramente lascerà un segno a tutte le persone che la visiteranno.

“Giorgio Casali fotografo. Paesaggi pubblici e privati” rimarrà esposta fino al 15 marzo 2026 presso il Museo di Arte Moderna e Contemporanea del Castello di Masnago, (accessibile dal Parco Mantegazza con parcheggio in Via Monguelfo).
Orari: martedì e mercoledì 9.30-12.30; da mercoledì a domenica 9.30-12.30/14.00-18.00. Lunedì chiuso.
Ingresso a pagamento. Costo del biglietto € 5,00 e valido un anno per visitare anche le mostre esposte presso il museo di Villa Mirabello di Varese.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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