Inno alla TeppanYaki, regina dei miei peccati di gola


Ogni tanto ci vuole. Uova, speck e qualche pezzetto di gorgonzola, un piatto semplice ma sfizioso, da accompagnare con un boccale di buona birra poi un pò più di movimento del solito e i sensi di colpa svaniscono.
Certo che non ho inventato nulla, è una ricetta semplicissima e potrei fare a meno di descriverne il procedimento tanto è elementare, se non per la peculiarità di come l’ho cucinata, ovvero su una TeppanYaky, una pesante piastra in acciaio che prende il nome di uno stile di cucina giapponese, ideata soprattutto per cucinare carne, pesce, frutti di mare, gamberi, verdure e, nel caso della gastronomia orientale, germogli di soia.
La TeppanYaky per me è un accessorio insostituibile sul piano a induzione, una volta riscaldata per bene si spennella un cucchiaino di olio extravergine di oliva per non far attaccare gli alimenti, quindi si procede con la cottura, rispettando le temperature per ogni gruppo di alimenti. Ideale per cuocere carne per tagliate, petto di pollo e filetto di tonno che non si asciugano, nonché le verdure che cuociono pur rimanendo un pò croccanti. Nel caso di questa ricetta, mi ha sorpreso la morbidezza che ha mantenuto lo speck durante la cottura, la consistenza delle uova e la cremosità del gorgonzola, che hanno fatto di questo piatto una vera delizia.
La TeppanYaky e il piano a induzione hanno portato una ventata di novità nella mia cucina, ma anche un modo salutare di preparare pietanze che appagano il palato.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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