La quercia chiese al mandorlo: parlami di Dio. E il mandorlo fiorì. (Nikos Kazantzakis)


Anche Vincent van Gogh ha dedicato un suo capolavoro a un ramo di mandorlo in fiore. Bianchi o leggermente sfumati di rosa, questi fiori delicati colorano le chiome dei primi alberi a fiorire in primavera e degli ultimi a dare i frutti, quelle deliziose mandorle che da qualche anno fanno parte della mia quotidianità. Non solo ho sostituito il latte vaccino con quello di mandorle che alterno a quello d’avena, ma questo frutto dal sapore intenso non può mancare nella mia prima colazione, una generosa dose aggiunta ai well flakes di frumento integrale e orzo con frutti di bosco, oppure per accompagnare un quadratino di cioccolato fondente al 85%, per ammorbidirne il sapore e dare un tocco sfizioso al mio primo pasto della giornata. Le mie mandorle sono un prodotto della terra pugliese, molto profumate, morbide, quasi burrose e che invitano a masticarle con molta lentezza per assaporarne il gusto più a lungo. Questo frutto che si svela rompendo quel guscio che ne protegge il seme, incarna l’essenza spirituale, la saggezza, la sapienza e al di là di questo significato esoterico, sono un concentrato di proprietà terapeutiche, una sorta di integratore naturale che dispensa benefici all’organismo. Le mandorle sono un’ottima fonte di proteine vegetali (circa il 22%) e di fibra (12%), per ogni 100 gr offrono 550 mg di fosforo (minerale molto importante per l’assorbimento del calcio e della vitamina D, per tenere lontana depressione e dare un’aiutino alla memoria), 264 mg di magnesio dalle proprietà antiossidanti, estremamente importante per l’attività del sistema nervoso e per rafforzare il muscolo cardiaco, 240 mg di calcio, che oltre a prendersi cura delle ossa, previene i crampi muscolari e dà una mano a tenere lontana l’osteoporosi. Ricca di vitamina E, che combatte i radicali liberi, aiuta nella prevenzione di malattie degenerative e disturbi cardiovascolari ed è in grado di rafforzare il sistema immunitario, quindi un invito in questi tempi di influenza ad abbondarne nel consumo. La ciliegina sulla torta è uno studio fatto dallo JAHA Journal of the American Health Association nel gennaio 2015 in merito ai risultati di un esperimento effettuato su 48 pazienti con problemi di dislipidemia e adiposità addominale ai quali è stato prescritto il consumo giornaliero di circa 29-30 mandorle, pari a 42,5 gr (1,5 oz) per due periodi di sei settimane ciascuno. I risultati sono veramente sorprendenti in quanto hanno portato all’abbassamento dei valori del colesterolo, riduzione del giro vita e anche diminuzione del grasso nelle gambe, una vera e propria panacea e non solo per la salute. Con queste premesse non potrei mai più rinunciare alla mia dose quotidiana di mandorle!

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

(fonte: smartfood.ieo)

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