Da qualche anno non ho più preferenze per una stagione in particolare. Le amo tutte, per le loro peculiarità, colori e frutti che ci donano. Celebro sempre gli equinozi e i solstizi il giorno 21, anche quando, secondo il calendario astronomico, cadono in date diverse. Sono nata il 21 di febbraio e ho fatto di questo numero il mio portafortuna, al punto che ho dato vita a questo blog il 21 settembre 2020, quindi ho un’affezione particolare per l’equinozio autunno, anche se quest’anno in realtà cadrà il 23 settembre alle ore 08:49.
Quindi, benvenuto autunno, stagione che più delle altre rappresenta quell’impermanenza che è vita, una verità che non appartiene solo alla filosofia e dottrina buddhista, bensì è una legge universale che vede il mutamento di ogni essere vivente dal momento della sua nascita alla morte, passando per il decadimento, uno stato troppo spesso difficile da accettare per gli essere umani. L’autunno e il fascino dei suoi colori caldi è la dimostrazione di quanto sia meravigliosa l’impermanenza della natura che volge verso la sua senescenza. Sin dai tempi dell’antica Grecia l’equinozio d’autunno era consacrato al Mitra-Sole-Hermes, del quale molte delle funzioni equinoziali e mediatrici vennero ereditate da San Michele, l’arcangelo di fuoco e luce contrapposto al suo gemello Lucifero e che viene celebrato il 29 settembre .L’arcangelo conquistò anche i celti e gli anglosassoni, in Europa gli vennero dedicati molti santuari che costituirono La Linea Sacra di San Michele Arcangelo, una misteriosa linea retta immaginaria che secondo una leggenda corrisponde al colpo di spada che il Santo inflisse al Diavolo per rimandarlo all’inferno. I tre siti più importanti, Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San Michele in val di Susa e la Grotta dell’Arcangelo Michele a Monte Sant’Angelo nel Gargano sono contraddistinti da una peculiarità, ovvero sorgono tutti alla stessa distanza. Mont Sain Michel nell’antichità era chiamato Mont Tombe per la presenza di una necropoli celtica con la tomba del dio Baleno e di un culto druidico connesso alle forze solari. L’esoterista francese M. Guinguand scrisse a proposito dei santuari dedicati all’Arcangelo: Le cattedrali dedicate a San Michele hanno proprietà telluriche quasi identiche alle Notre-Dame, ma sono in grado di dominare in particolare le forze negative prima dell’autunno, prima dell’attacco dei draghi dell’inverno e delle forze nere, all’equinozio d’autunno. (tratto da M. Guinguand: Misteriose Cattedrali, Parigi, 1878).

Con la tradizione druidica dell’Alban Elued, Luce dell’Acqua che indica l’equinozio d’autunno, i celti celebravano Mabon, la Casa del Raccolto, una festività magica, dell’acqua e delle emozioni, l’inizio dei mesi dell’anno in cui prevale l’oscurità, la prima del semestre buio e che segnava l’attraversamento dell’equatore da parte del sole che si muoveva verso sud, un momento di transizione, dove si assottiglia quella immaginaria barriera tra il visibile e l’invisibile. Con la vendemmia dell’uva, che segna il completamento del raccolto estivo, è il momento in cui il sole inizia a declinare per lasciare spazio alle divinità femminili e lunari.
Yin e yang potrebbe essere la giusta rappresentazione dell’equinozio autunnale, un perfetto equilibrio tra luce e buio nel momento in cui Madre Terra ci regala i suoi frutti più dolci, invitandoci a un momento di introspezione riflettendo sulla nostra vita cullati dai colori caldi della natura e di splendidi tramonti per prepararci ad affrontare il periodo invernale dalla ombre lunghe.
Emanuela Trevisan Ghiringhelli


Un saluto da Cermenate. Il mio rientro al Nord è stato seguito da temporali con piogge abbondanti anche di ore. Io continuo ad amare soprattutto l’estate, tanto che ho applicato una mattonella sul muro che sorregge il mio giardinetto che scende sulla strada..
È una citazione da Ennio Flaiano.
“Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla”.
Tutte sono belle, ma avverto il freddo facilmente.
Quest’anno però la calura estiva è stata troppa, un vero tormento. 73 Michele
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Bentornato Michele! Fino a qualche anno fa amavo solo l’estate perchè era sinonimo di ferie e odiavo l’autunno, l’inizio di un lungo anno lavorativo. Ora guardo con la vita con occhi e apprezzo tutto! Buona giornata!
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Un inno alla riflessione in un attuale contesto di vita stressante.
Cordialità. Nicolò
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Grazie Nicoló! Buona serata!
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