L’Arte di plasmare il tessuto di Elena Rizzardi… e chiamale se vuoi emozioni


Non mi era mai capitato un tale coinvolgimento emotivo visitando una mostra. Come ho fatto il primo passo nei locali al primo piano del Monastero di Cairate, che fino al 23 luglio ospita DNA: FIBER dell’Artista Elena Rizzardi a cura di Carla Tocchetti, sono stata subito rapita dalla bellezza delle opere multicolori di fiber art e oggetti di design realizzati con materiale di riciclo.
I colori caldi e le architetture dell’ampio spazio espositivo del complesso benedettino del VIII secolo hanno fatto da degna cornice a queste opere realizzate con tipi di tessuti di vario genere, dai campionari a semplici scarti che dopo essere stati plasmati e sapientemente colorati da Elena, rinascono a nuova vita in un contesto del tutto diverso per il quale erano stati creati in origine, per poi tornare, come per magia, ad essere nuovamente un tessuto, questa volta rinascendo come foulard o pareo che riproducono le opere dell’Artista.

Non solo quadri, anche tanti oggetti di design nati dalla fantasia, talento e maestria di Elena Rizzardi: lampade ottenute con tessuti modellati, bottiglie rivestite che diventano bellissimi soprammobili, bracciali, collane, fino a dei bellissimi pouf contenitore realizzati riciclando i pneumatici, donando loro una seconda vita come fantastici complementi di arredo.
Sono rimasta affascinata dalla bellezza del bosco verticale, una tecnica che riproduce tante liane e “foglie” che si sovrappongono alla Green City che con il suo movimento lento mi sono sentita catapultata in una sorta di quinta dimensione.


Elena è una persona molto solare, spontanea e molto dolce, mi ha quasi accompagnato per mano nei viaggi fatti e sognati riprodotti nei suoi quadri. Lisbona, la costa della Corsica, la Sicilia con i suoi carretti siciliani, la mia Milano, Burano, un tramonto poi le mete rimaste per ora chiuse nel cassetto dei sogni: gli Stati Uniti e Shanghai, fino al Cielo in una stanza, un’opera mi ha fatto viaggiare con la fantasia.
Fortunatamente mi sono ricordata di portare la Nikon e il divertimento è ha avuto inizio. Scatti, tanti scatti per l’album dei miei ricordi.


La bellezza di questo evento è che non è solo una mostra d’Arte, è Cultura a 360° grazia alla minuziosa ricerca di Carla Tocchetti che in collaborazione con il Museo del Tessile di Busto Arsizio ha ricostruito un secolo di storia dello jacquard nella provincia di Varese, tecnica Introdotta sin dall’800 come trivoluzionaria per il tessuto operato. Dal primo telaio, disegni tecnici storici di “messa in carta”, campioni di stoffe, soggetti oleografici e quaderni didattici del secolo scorso, oltre a tessuti design realizzati per l’alta moda attuale esposti nelle teche. Il racconto coinvolgente di Carla Tocchetti narra la storia di molte famiglie che si sono dedicate alla produzione familiare di stoffe jacquard, come i Mazzucchelli di Besnate, nonni di Elena Rizzardi che le hanno trasmesso la passione per i tessuti, ai Ghiringhelli di Brunello, fino famiglia Angelo Pianezza di Azzio, giunta alla terza generazione con Luigi e Alessandro che collaborano con le aziende del comasco per realizzare tessuti design dalle cravatte alle passerelle fashion. Carla mi stupisce ogni volta che visito una sua creatura, con il suo entusiasmo e la sua verve racconta cenni di storia e di attualità intrecciandoli sapientemente come in una sua favola creata ad hoc per donare un valore aggiunto all’evento.
Restano ancora un paio di weekend per immergersi in questo magico mondo di forme e colori, una mostra da non perdere… riciclo, Arte e storia del nostro territorio avvolti in un caleidoscopio di emozioni.
Ingresso libero Orari di apertura (fino al 23 luglio): sabato dalle 14:30 alle 18:30 e domenica dalle 10::00 alle 12:00, dalle 14:30 alle 18.:30.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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