Risotto ai portobello, per vegetariani e non solo


Non è la famosa strada londinese di Notting Hill e nemmeno la famosa trasmissione condotta compianto Enzo Tortora. Il portobello di cui parlerò oggi, è un fungo del quale non ero a conoscenza finché non ha catturato la mia attenzione sul banco dell’Esselunga.
Di provenienza italiana (contrariamente non l’avrei acquistato), la confezione con i tre grossi cappelli di un marrone tenue, avevano un aspetto che mi ha ispirato fiducia, sebbene stessi cercando altro ed i funghi non erano segnati sulla mia lista della spesa.
Prima di decidere come cucinarli, ho voluto approfondire la conoscenza dell’Agaricus bisporus, il nome scientifico del fungo portobello, considerato tra i funghi commestibili più grandi (il loro cappello può raggiungere i 15 cm di diametro) e altri non è che una variante degli Champignon.
Ricchi potassio, vitamine B e C e di ergotioneina, un antiossidante e antinfiammatorio che l’organismo non è grado di produrre e che secondo uno studio pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, grazie al regolare consumo sarebbe un ottimo coadiuvante per prevenire o rallentare il il deterioramento delle capacità intellettive.
Considerato il loro alto contenuto di proteine (per questa caratteristica è un ingrediente molto usato belle ricette vegane), ho deciso di preparare piatto unico, aggiungendoli, una volta trifolati a parte, a un classico risotto allo zafferano. Magari la mia scelta farà inorridire gli chef stellati di Masterchef, ma come sempre mi lascio guidare dal mio istinto e gli apprezzamenti del mio consorte sono la verifica finale del successo della mia ricetta.
A nostro modesto parere, il sapore molto delicato del fungo portobello si sposa molto bene con lo zafferano, anche questa spezia dalle tante proprietà benefiche, grazie alla presenza delle vitamine A, B1 e B2, considerato dalla medicina Ayurvedica un anti-stress, un afrodisiaco e un valido aiuto nella cura delle palpitazioni.
L’ho aggiunto al risotto a cottura quasi ultimata, poco prima della mantecatura e integrandolo delicatamente per non compromettere la consistenza delle sue fettine. Ho scoperto un piatto unico vegetariano davvero delizioso, grazie al mio istinto o colpo di fulmine con il fungo portobello.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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