Un tripudio di piccole stelline bianche dall’avvolgente profumo salutano questo novilunio di giugno. Ormai è fiorito da quasi un mese il gelsomino che ricopre una parete del nostro balcone, fiorellini che mi colmano di allegria e serenità, con la loro fresca fragranza che per me è diventata simbolo dell’estate appena iniziata, della luce che prevale sul buio, delle serate luminose.
Ho trovato su questo fiore una bellissima leggenda di origine araba che narra di Kitza, madre di tutte le stelle, che nel suo palazzo di nuvole bianche stava preparando degli abiti d’oro per i suoi figli, astri del cielo, quand’ecco giunsero un gruppo di piccole stelle lamentandosi della poca bellezza delle proprie vesti. Con le loro fragorose lamentele disturbavano il lavoro di Kitza, che le pregava di calmarsi in quanto le loro sorelle erano ancora nude e potevano ammalarsi, ma incuranti, continuarono imperterrite a protestare, finché arrivò Micar, il re degli spazi, disturbato da tanto rumore. S’indignò molto per il motivo di tanto baccano e per punizione cacciò le stelle dal firmamento, lacerando i loro abiti d’oro e le gettò nel fango della terra come fossero dei sassi. Kitza si disperò, temendo che le sue figlie venissero calpestate ed umiliate dagli uomini e cadde in un inconsolabile dolore. Ma la Signora dei giardini Bersto ebbe compassione della povera madre, decise di aiutarla togliendo le figlie dal fango e trasformandole in fiorellini bianchi profumatissimi a forma di stelline, le stesse stelline bianche che salutano il primo novilunio d’estate!
Emanuela Trevisan Ghiringhelli


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