La mia casa è piccola ma le sue finestre si aprono su un mondo infinito (Confucio)


Amo tenere spalancate le finestre in primavera, mi fa sentire un tutt’uno con la natura che mi circonda, come se la invitassi ad entrare nella nostra casa. L’aria, frizzante al mattino che s’intiepidisce e si scalda man mano che passano le ore, grazie ai raggi del sole, pervade i locali portando una ventata di freschezza. Le tanti siepi, cespugli ed alberi che ci circondano fan sì che sono popolati da tanti simpatici merli, che mi tengono compagnia con il loro canto melodioso ed i tipici fischiettii che paiono flautati, un dono sentirli cantare! Ogni giorno esprimo la mia gratitudine di vivere in questo contesto, che non mi fa rimpiangere mete vacanziere dove rilassarmi. Attorno ho tutto quanto serve per farmi sentire bene. Aprile è ormai agli sgoccioli, questa sera ci sarà la luna nuova che viene accomunata ad Ostara, l’antica divinità germanica che veniva associata alla primavera, alla fertilità e alla vita. Per analogia Aprile è il mese della germinazione, che racchiude in sè tutta la forza vitale dei semi che stanno per nascere. Questa luna nuova nasce a ridosso della la notte delle Beltane, la Festa del dio Belenos, dio virtuoso, a cui venivano dedicati i falò accesi al tramonto e attorno al quale si trascorreva la notte che si celebra tra il 30 aprile e il 1° maggio cantando e ballando, quando, secondo l’antica tradizione celtica, si aprivano le porte del Sidhe e ne uscivano creature incantate, fate e folletti. La luce del giorno, sempre in aumento, invita ad uscire la sera, godendo dei tramonti più o meno mozzafiato, ma sempre romantici. Il tempo sembra dilatarsi, dando l’impressione che i giorni di questa primavera, ormai inoltrata, abbia più ore da vivere. Anche senza uscire, le finestre aperte mi donano un’energia rivitalizzante come se non ci fosse alcun ostacolo tra me e le creature dell’universo.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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