La bellezza spirituale nell’Arte e nella letteratura passa anche da Azzate


Mi affascina frequentare la biblioteca di Azzate, fornitissima, ordinata e in un contesto che la rende ancora più suggestiva, custodita tra quelle mura di Villa Benizzi Tettoni Castellani edificate nel 1495 che profumano di storia e di Cultura del territorio.
Nell’ultima mia visita ho preso in prestito libro piuttosto impegnativo, uno dei capolavori Fëdor Dostoevskij, “L’idiota”, romanzo che lo scrittore russo terminò nel 1869 a Firenze in una casa sita in piazza Pitti.
Non è mia intenzione esporre la sinossi del libro. Si tratta di un capolavoro della letteratura mondiale, famosissimo che non ha bisogno di presentazioni e che ha catturato la mia attenzione e la voglia di leggerlo per la famosa citazione “la bellezza salverà il mondo”, pronunciata dal principe Myškin, il protagonista principale del romanzo, riflettendo sul concetto enigmatico che la bellezza possa portare alla salvezza spirituale.

Ne “L’idiota” viene più volte citato il dipinto Corpo di Cristo Morto nella tomba di Hans Holbein il Giovane, un quadro dalle dimensioni realistiche che evidenzia il corpo emanciato di Gesù prima della resurrezione e con alcune parti (volto, mani e piedi) in uno stadio iniziale di putrefazione, uno stato che fece esclamare al principe Myškin “quel quadro potrebbe anche far perdere la fede a qualcuno”.
In realtà fu proprio Dostoevskij a rimanerne fortemente impressionato quando vide l’olio su tavola del pittore svizzero al museo di Basilea nel 1867, un dipinto che gli suscitò una grande emozione e lo portò alla riflessione che la bellezza non sia solo un concetto estetico, ma possa avere un forte significato spirituale se si guarda alla bellezza dell’amore incondizionato di Cristo per l’umanità.
Certamente è un concetto che fa riflettere, soprattutto se esaminato ai giorni nostri. Forse bisognerebbe mettersi per un momento nei panni di Dostoevskij, fermarsi ed ammirare quel corpo di Cristo di Hans Holbein il Giovane e riflettendo solo sul lato spirituale della bellezza.
Vi invito quindi a recarvi nella chiesa della Natività di Maria Vergine di Azzate, dove sotto le canne dell’organo è possibile ammirare il dipinto a olio su tela Cristo Morto, copia settecentesca del dipinto di Hans Holbein il Giovane conservato presso il Kunstmuseum di Basilea e che potrebbe fornire una personale risposta di quale bellezza salverà il mondo, che per quanto mi riguarda non ha nulla a che vedere con l’estetica e l’effimero, ma quella bellezza, troppo spesso invisibile, che ha radici più profonde e spirituali, quali i valori, la capacità di amare incondizionatamente e senza pregiudizi, l’umiltà e l’autenticità.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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