Ma con gran pena le reca giù


Ogni tanto m’imbatto in qualche ragazza o ragazzo che frequentano la scuola secondaria di primo grado, quella che ai miei tempi si chiamava scuola media e mi chiedo se negli anni la didattica, anziché evolversi, ha fatto qualche passo indietro. Qualche anno fa e per qualche mese ho aiutato a fare i compiti un ragazzino che frequentava la classe seconda, impegno che non volevo prendermi, in quanto pensavo di non esserne all’altezza. Pur vantando ampie sufficienze in tutte le materie, aveva grandi difficoltà nell’esprimersi sia oralmente e nei compiti scritti, leggeva male e non si contavano le lacune in geografia, avendo svolto sino a quel momento un programma di studi della materia che ai miei tempi lo si completava alle elementari. É pur vero che si sono aggiunte altre materie rispetto agli anni ’70, come tecnologia e la seconda lingua straniera, ma questo non giustifica come venga insegnata con superficialità una materia importante come la geografia. L’atlante geografico non sanno nemmeno cosa sia e se chiedi di trovare una nazione sul mappamondo, ti guardano basiti. E pensare che quando ero ragazzina sia al doposcuola o anche a casa, quando ci si trovava per una merenda con le compagne di classe, si giocava sempre volentieri a “nomi di città, fiumi, monti”, che sicuramente molte persone della mia età si ricorderanno, gioco che aiutava a sviluppare le conoscenze geografiche. Ma non solo, si giocava anche con il mappamondo, facendolo girare velocemente e una volta fermo bisognava trovare la nazione o la città richiesta nel più breve tempo possibile. E chi si ricorda la simpatica filastrocca che ho scelto come titolo di questo articolo? Poco più di cent’anni fa, esattamente nel 1924, in occasione del IX Congresso Geografico Italiano si fece la classificazione della catena alpina (occidentale, centrale e orientale), introducendo La Partizione delle Alpi. Per facilitare agli alunni l’apprendimento della sequenza delle sezioni, uscì dal cilindro di qualche insegnante questa utile filastrocca, che non so se sia ancora in uso: MA – Alpi Marittime, CON – Alpi Cozie, GRAN – Alpi Graie, PENA – Alpi Pennine, LE – Alpi Lepontine, RE – Alpi Retiche, CA – Alpi Carniche, GIÚ – Alpi Giulie. La foto di copertina che ho scelto ritrae alcune cime alpine che sovrastano Livigno, un ricordo della nostra ultima vacanza in montagna, quasi vent’anni fa sulle amate Alpi Retiche che abbracciano anche la mia Lombardia. La chiosa finale la dedico a quel hobby che ho praticato per oltre trent’anni, che ha fatto sì che approfondissi, come tutti i miei colleghi, la conoscenza della geografia, perché non c’è radioamatore al mondo che non sappia trovare facilmente su una mappa mondiale San Félix Island o Peter I Island.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

2 pensieri riguardo “Ma con gran pena le reca giù

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  1. Iniziavo una volta il ripasso grammaticale con un approccio un po’ inusuale. ‘Inutile partire dall’articolo. Qualche notizia intorno alla riflessione sulla lingua non guasterebbe. I primi grammatici nel mondo occidentale furono alessandrini che prendevano da Teofrasto discepolo di Aristotele l’epistemologia, scienza della sistemazione. Come in zoologia e botanica, si va dalle categorie generali al particolare: prima le parole, poi le proposizioni, infine cerchiamo di connetterle al meglio nell’ analisi del periodo. A questo punto: ‘Ma prof., lei ora è insegnante di storia, filosofia, lettere? Noi vogliamo studiare da rigo tot a rigo tot di pagina tot’.

    ‘Siete come i dannati danteschi’, rispondevo.’Le anime conoscono il futuro: Dio ha dato loro questa facoltà. Ciacco chiede a Dante notizie di suo figlio. Dante è perplesso: gli viene spiegato che come procedono nel tempo, gli viene cancellato il ricordo dal momento della morte al tempo attuale. Puniti. Al Giudizio Universale tabula rasa… pronti alla scomparsa finale. Così voi: al termine dell’ anno scolastico, immagazzinando volta per volta le ciappette del momento, non ricorderete nulla. Fra qualche anno poi ci chiederete di aiutarvi a imbastire un percorso interdisciplinare in vista dell’esame di stato’.

    Questa la situazione: sapeva insegnare chi non aveva quasi elementi insufficienti. Allora la corsa a fine anno, sul registro: da 4 a 5, a 5 1/2, a 6!

    Siamo bravi.

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