Era ormai notte, e nel cielo sereno la luna risplendeva tra le minori stelle (Epòdi 15, vv1-4 di Quinto Orazio Flacco)


Siamo giunti alla vigilia del secondo plenilunio dell’anno, che vedrà la luna diventare piena alle 14:54 del 12 febbraio. Spero di poterla ammirare in tutto il suo splendore come descritta dal verso del poeta latino e percepire la sua luce come una carezza sulla pelle.
Anche a questa luna sono stati attribuiti molti nomi, tra i quali “del ghiaccio” e “della neve”, ma non le si addicono, considerando le temperature miti di questi giorni.
Per i Celti è la Luna piena del sorbo, l’albero che, secondo il loro calendario, domina il periodo compreso tra il 21 gennaio e il 17 di febbraio, quindi anche la data in cui è nata questa luna, il giorno 29 del primo mese dell’anno.
Il sorbo riemerge dalle ombre invernali, veniva considerato dai Celti simbolo della luce, delle giornate che si allungano e della rinascita, donando la forza per ripartire, prendendo spunto dagli animali che iniziano a uscire dal letargo.
Questo albero dalle bacche rosse era considerato un ottimo rimedio contro gli spiriti del male, la negatività, l’invidia, la gelosia e proteggeva dalla paura.
In antichità i cavalli imbizzarriti e ritenuti stregati, venivano domati con frustini ricavati dal legno di sorbo e con stesso legno i pastori costruivano i propri bastoni per salvaguardare il bestiame dalle epidemie.
Streghe e veggenti usavano lanciare in aria le bacche rosse del sorbo e una volta cadute a terra, ne interpretavano le forme che disegnavano sul terreno, mentre i contadini utilizzavano il suo legno per costruire le zangole, in questo modo si tenevano lontane le streghe dal burro, evitando che lo sorvegliassero,
Era un’antica tradizione della Cornovaglia quella di costruire una croce con legnetti di sorbo legati insieme da un nastro rosso e di utilizzarla come amuleto per proteggersi e per aumentare i poteri psichici. Forse nacque proprio nella piccola penisola celtica l’antico proverbio “sorbo selvatico e filo rosso fan correr le streghe a più non posso”.
Non ci resta che ammirare questo plenilunio che si manifesterà due giorni prima della festa di San Valentino e se anche non crediamo alle streghe, possiamo sempre dare sfogo alla nostra fantasia e costruirci un amuleto in legno di sorbo legato con un nastro rosso da appendere in casa.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

Un pensiero riguardo “Era ormai notte, e nel cielo sereno la luna risplendeva tra le minori stelle (Epòdi 15, vv1-4 di Quinto Orazio Flacco)

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  1. Da ragazzo vedevo appese sui balconi o dai fruttivendoli mazzetti di sorbe messe a maturare. Mai apprezzate molto all’epoca, perché è difficile assaggiarle al punto giusto. L’uso dei rami, dei bastoni e quant’altro lo apprendo da te…

    C’è una canzone napoletana molto antica, che recita… ‘Son le sorbe e le nespole amare, ma lu tiempo le fa maturare’: allusione alla ragazza che si nega, ma poi dovrà cedere, come le sorbe…

    È sera, Antonina e tanti altri vedono Sanremo, che non seguo. Prima ho terminato un qso a ruota sui 2 m. La mia apparecchiatura non è adatta per questo traffico. Ho buone possibilità a lunga distanza quando c’è propagazione: in FT8 ho qsl da Turchia, Crimea, Ucraina, Canarie. Qui invece vanno in polarizzazione verticale, uno sta ad Est, l’altro a Sud, ecc. Se punti questo, l’altro ti ascolta basso…

    L’ho fatto per provare il mio sequencer. Sembra uscito bene finora, ma introduce un lieve ronzio sulla linea del microfono… c’è da lavorare ancora. Da quindici giorni circa ho quasi smesso di giocare al solitario Windows 7… e questo mi sembra il risultato migliore, finora ottenuto. Prima, accendevo il PC, sincronizzavo l’ora per partire in FT8, e poi… non accendevo neanche la radio. Trascorrevo 2-3 ore a giocare. Antonina mi vedeva di tanto in tanto… stralunato. Quando le carte cadevano a terra dopo un completamento avvertivo un senso di euforia… duro da sconfiggere. QSO, dx, ecc… niente.

    La luna piena dei prossimi giorni, che stasera si vede, dopo le piogge di questi giorni, non posso apprezzarla bene: la diplopia me ne fa vedere 4, ravvicinate.

    Nei prossimi gg. andrò al Valduce a misurare la vista, preliminare all’operazione alla cataratta p. v. Così spero di ridurre le 4 lune ravvicinate a 2: mi operano solo a un occhio. Per l’altro devo attendere altri 8 mesi dopo il primo intervento: ridurrebbero il tempo intercorrente della metà. Altrimenti, se non ricorro per il primo alla borsa, si attende un anno e mezzo minimo… Le 4 Lune, 4 Veneri, 4 semafori, 4 lampioni stradali, fari, ecc… cominciano a stufarmi…

    73 TNX

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