Nostalgia de Milàn


Nell’ultima nostra visita a Milano, il 24 gennaio 2014, ero rimasta affascinata dei grattacieli di piazza Gae Aulenti, dal Bosco Verticale e Palazzo Lombardia, la nostra meta. Non ci tornavamo da dicembre 2001, quando dovevamo sostenere l’esame di ricezione e trasmissione telegrafica presso l’ispettorato territoriale dell’allora Ministero delle Comunicazioni e a distanza di 13 anni mi trovavo davanti una metropoli a me sconosciuta, molto lontana da quella che avevo lasciato nel 1976 quando con la mia famiglia ci eravamo trasferiti in provincia di Varese.
Se devo dirla tutta, fino ad oggi non mi mancava la mia città natale, sicuramente influenzata dagli alti indici di criminalità registrati in questi ultimi anni, confermati dai vari servizi giornalistici dei telegiornali nazionali che evidenziano un capoluogo lombardo allo sbando
Ed ecco che mi viene servita su un piatto d’argento l’occasione di ritornarci per l’inaugurazione della Mostra d’Arte Verso l’immenso del Maestro Mario da Corgeno, un’Artista straordinario che abbiamo avuto l’onore e la fortuna di conoscere circa un anno fa. Organizzata dall’Associazione IN Valbossa in collaborazione al Consiglio della Regione Lombardia, ma soprattutto grazie al capillare e meticoloso lavoro dell’amico Mario Baratelli, autore anche delle bellissime foto del catalogo e che ringrazio per lo scatto per l’immagine di copertina di questo articolo.

Una toccata e fuga, giusto un paio d’ore da spendere al 26° piano di Palazzo Pirelli, il Piano della Memoria per ricordare le vittime dello schianto di un Piper contro il grattacielo simbolo di Milano, avvenuto il 18 aprile 2002.
Il viaggio in pullman l’ho trascorso chiacchierando finché non siamo arrivati in prossimità della città metropolita. Da quel momento ho iniziato a fare attenzione al percorso, cercando di orientarmi in quel dedalo di strade che un tempo conoscevo come le mie tasche.
Giunti nei pressi del Cimitero Monumentale ho tenuto a portata di mano lo smartphone, pronta a scattare qualche foto, cercando anche quelle geometrie delle linee elettriche tranviarie che tanto piacevano a mio zio Giorgio Casali e che spesso ricorrevano nei sui bellissimi scatti di architettura.


Arrivati a destinazione e raggiunto il 26° piano, ho visitato la bellissima mostra prima che la sala si riempisse dei tanti visitatori attesi per l’evento. Opere che trasmettono una sorta di messaggi subliminali frutto dalla profonda sensibilità quasi mistica di Mario da Corgeno, che mi colpiscono sia per la loro bellezza e per l’emozione che mi suscitano.
Ormai l’ampio spazio espositivo è pieno di gente che si sofferma a lungo davanti ai disegni, alle sculture in ferro, legno e pietra esposte su piedistalli appositamente fatti dall’Artista non a caso: ogni opera ha il suo.

Il panorama su Milano mi attira come una calamita. Riconosco i luoghi della mia giovinezza. La vicina Piazza Duca d’Aosta con la Stazione Centrale, l’Hotel Michelangelo, ora in restauro, davanti al quale passavo ogni giorno per recarmi in Via Boscovich alla Scuola Germanica. Il mio sguardo si sposta sulla Via Vitruvio che percorrevo brevemente per raggiungere in via Tunisia la Piscina Cozzi, dove mi allenavo. Guardando verso destra intravedo tra la foschia le guglie del Duomo, quindi mi sposto dalla facciata opposta del Palazzo Pirelli.
Di fronte a me la magnifica vista di una Milano per me nuova, ma se abbasso lo sguardo verso destra, riconosco l’edificio dei Salesiani di Via Melchiorre Gioia, di fronte al Collegio Maria Consolatrice dove ho vissuto i tre anni delle scuole medie.


Oggi le vetrate del Palazzo Pirelli sono state la mia macchina del tempo che mi ha evocato tanti ricordi, rivedendo velocemente il film di alcuni anni della mia vita come se stessi riavvolgendo all’indietro una vecchia cassetta VHS.
Finisce qui il mio amarcord in quella che non è più la Milano da bere ma sempre affascinante, la mia città natale e che oggi ho scoperto di volerle ancora bene.
Dimenticavo… non perdetevi la mostra “Verso l’immenso”, che sarà possibile visitare fino a venerdì 20 gennaio con i seguenti orari: da lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 17.15; il venerdì dalle 9.30 alle 13.30 (domenica chiuso). Ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria chiamando lo 02-67482777, oppure scrivendo a urp@consiglio.regione.lombardia.it.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

3 risposte a "Nostalgia de Milàn"

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  1. Cara Manuela, anche per me, luinese, quei paraggi hanno un significato legato alla mia giovinezza.
    La ditta fondata da mio padre e suo cognato nei primi anni 30 aveva sede in via Scarlatti di fronte all’hotel .
    E poi, per me adolescente, andare in via Petrella dal GianBruto era come andare in un luogo mistico, il concentrato della mia passione …

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  2. Cara Manuela, anche per me, luinese, quei luoghi hanno un sapore di giovinezza.
    La ditta fondata negli anni 30 da mio padre e mio zio era in via Scarlatti, di fronte all’ hotel; e poi, per me adolescente, andare in via Petrella dal GianBruto era come andare in un luogo mistico della mia passione! Quella Milano la ormai per me non c’e’ piu’.

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  3. Cara Manuela, anche per me, luinese, quei luoghi hanno un sapore di
    giovinezza.
    La ditta fondata negli anni 30 da mio padre e mio zio era in via
    Scarlatti, di fronte all’ hotel; e poi, per me adolescente, andare in
    via Petrella dal GianBruto era come andare in un luogo mistico della mia
    passione! Quella Milano la ormai per me non c’e’ piu’.

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