Tutti pronti per la notte di San Giovanni, la più magica dell’anno?


Non è un peccato credere in un pizzico di magia, quella legata alle antiche tradizioni popolari che meritano di essere mantenute vive. É un pò come confidare nei sogni, anche quelli che sembrano difficili da realizzare e che si tengono chiusi nel cassetto nell’attesa che si avverino.
Ho scoperto solo qualche anno fa la tradizione precristiana della notte magica di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno. La leggenda che narra della rugiada degli Dei che cade nel periodo seguente il solstizio d’estate, quando il sole è al suo apice, imprime forza e vigore alla natura e alle sue creature.
San Giovanni Battista non fu solo l’asceta vestito di pelle di cammello che battezzò Gesù e venerato dalla chiesa cristiana, ma è presente anche nel Corano con il nome di Yaḥyā, uno dei profeti che precedettero Maometto e sin dall’antichità la festa in onore di questo santo era considerata il primo giorno di una nuova stagione e di magia, con la natura nel suo massimo vigore, quando piante e i fiori, intrisi dalla rugiada degli Dei, vengono influenzati da una particolare forza, che viene rilasciata nell’acqua di San Giovanni.
Secondo i Celti e antiche leggende, in questa notte i boschi si riempiono di fate, elfi, folletti e il sole, rappresentato dal fuoco, si sposa con la luna, rappresentata dall’acqua e da questa credenza nascono i riti dei falò e della rugiada.
Celebrata anche da Shakespeare in “Sogno di una notte di mezza estate” e nella musica classica con La notte di San Giovanni sul Monte Calvo che Modest Petrovič Musorgskij completò il 23 giugno 1867. Il poema sinfonico racconta del giovane Gric’ko, che la notte prima di chiedere la mano della ragazza che ama si ubriacò al punto di addormentarsi. Nel sogno si ritrovò partecipe al raduno di streghe e demoni che si svolgeva ogni anno nella notte di San Giovanni sul Monte Calvo, interrotto all’alba dal suono delle campane di una chiesa. Nel 1940 venne riorchestrato da Leopold Stokowski per il film di Walt Disney “Fantasia”, sulle cui note, alla fine del cartone animato, il demone Chernabog danza con gli spiriti maligni e le anime inquiete uscite dalle loro tombe. La popolarità e il tema di questo brano nel 1977 è entrato anche nelle discoteche, quando il musicista statunitense David Shire compose la versione disco music Night on Disco Mountain per la colonna sonora del film La febbre del sabato sera.
Quest’anno la notte di San Giovanni sarà accompagnato dalla Luna Gibbosa calante, detta anche Luna Balsamica in quanto si trova a meno di 45° dietro il sole, in una fase di transizione e di preparazione alla trasformazione. In varie culture rurali dell’antichità la parte oscura di questa luna rappresentava la saggezza accumulata nel tempo, mentre la sottile falce luminosa rifletteva il lato filosofico, guardando indietro verso ciò che sta per finire e illuminando il futuro, antiche credenze che potrebbero amplificare le proprietà della mia misticanza, composta da fiori e aromatiche che vanno raccolte nel tardo pomeriggio del 23 giugno per preparare l’acqua (o la guazza) di San Giovanni:
IPERICO, l’erba di San Giovanni per eccellenza, grazie al suo colore solare è un antidoto naturale contro la malinconia. Per secoli molti popoli europei la chiamarono “Fuga daemonorum”, scaccia diavoli, secondo l’antica credenza che proteggesse contro gli spiriti maligni.
GELSOMINO, l’essenza astrale della prima decade del segno zodiacale dei Pesci alla quale appartengo, è il fiore del romanticismo connesso a Venere che rafforza l’armonia della coppia .
LAVANDA, sacra alle Vestali, attrae energie positive, protegge la casa, allontana la tristezza, favorisce uno stato di consapevolezza superiore e secondo la leggenda, se usata nella notte di San Giovanni allontana le streghe.
ROSA, il fiore della Madonna e prediletto dalle fate, rafforza l’unione sentimentale e l’amicizia, oltre a stimolare la ricerca interiore.
FIORDALISO, simboleggia la sincera amicizia.
GLICINE, simbolo si sensualità e femminilità, favorisce la meditazione e l’espansione della consapevolezza.
OLEANDRO, dal Medioevo è ritenuto fiore del buon augurio e simboleggia l’armonia dell’universo.
ROSMARINO, associato alle qualità solari della gioia e coraggio, protegge dalle influenze malevole, attrae energie benevole, tutela la felicità familiare.
SALVIA, protettrice della salute, attrae prosperità e longevità, porta allegria e vitalità.
ALLORO, sacra al Sole, amplifica l’energia psichica, purifica l’aurea e propizia la buona sorte.
TRIFOGLIO, simbolo di equilibrio tra corpo, mente e anima. Secondo i celti che fondavano le loro credenze su elementi naturali che costituivano delle triadi, il tre come è un numero perfetto e sacro, che rappresenta la perfezione divina, l’eternità, e l’equilibrio tra tutte le energie del creato.
BETULLA, simbolo purezza e castità, segna l’inizio di un nuovo inizio vitale.
FICO, emblema della vita, della luce, della forza e della conoscenza, rappresenta anche l’asse del mondo, che collega la terra al cielo.
EDERA, portafortuna delle donne, è simbolo di devozione e fedeltà.
FELCE, portafortuna per la salute e serenità, una leggenda narra che se raccolta in prossimità del solstizio, è considerato un’emanazione vegetale del sole.
Al tramonto bisogna immergere i fiori e le erbe in una bacinella di porcellana colma d’acqua (assolutamente bandita la plastica) e lasciarla esposta tutta la notte in modo che possa raccogliere la rugiada magica.
La mattina di venerdì 24, giorno di San Giovanni, si utilizza l’acqua magica e profumata per sciacquare viso e corpo, in una sorta di rito per preservarci dalle malattie e scacciare ogni negatività.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

2 risposte a "Tutti pronti per la notte di San Giovanni, la più magica dell’anno?"

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