Quanto ho desiderato un suo ritratto, l’ho voluta nel nostro soggiorno, elegante, maestosa e circondata da adorabili pappagalli in un tripudio di colori. Ho una grande ammirazione per Frida Kahlo, la pittrice messicana che ha fatto della sua disabilità, dovuta prima alla poliomielite che l’ha colpita all’età di sei anni, quindi alla lunga immobilità e grande sofferenza a seguito del grave incidente quando era diciottenne, un’opportunità per far emergere il suo talento artistico. Ogni tanto amo fare un giro virtuale nella sua dimora, Casa Azul (casa blu) nel sobborgo di Coyoacán a Città del Messico, diventata museo nel 1958 per volontà dell’ex marito e pittore Diego Rivera. Lì, in un’urna che lei stessa ha voluto a forma di ranocchio come era solita chiamare l’amore della sua vita, sono custodite le sue ceneri assieme a uno scialle rosso e a un suo abito. Mi emoziona sempre poter vedere alcune sue opere dove sono state concepite e create, appese in quella sala con il grande camino che mi ricorda i Maya, come la piramide rossa a gradoni che si trova nel bellissimo giardino e sulla quale sono esposti gli idoli precolombiani. I colori della casa e degli arredi sono gli stessi dei suoi quadri e che rispecchiano la sua personalità solare, nonostante una vita tanto tormentata. Ho cercato e visto il film Frida, interpretato da una grande Salma Hayek, l’attrice messicana che ha sempre sognato vi vestire i panni della pittrice che adorava da quando aveva 14 anni. Anche Sky ARTE le aveva dedicato un documentario molto bello e raccontato dalla curatrice del museo e dalla nipote Mara Romeo, con filmati storici e ambientato Casa Azul. Spero di riuscire a visitare la mostra fotografica a lei dedicata che si terrà a Milano presso la MyOwnGallery di via Tortona dal 25 ottobre 2025 al 11 gennaio 2026. “Attraverso i miei occhi. Frida Kahlo e la costruzione del mito”, un itinerario costituito da 75 scatti che raccontano la storia di una donna che ha fatto della sua vita una leggenda diventando un mito. che raccontano la nascita di un’icona. Splendide immagini che portano la firma di celebri fotografi come Edward Weston, Imogen Cunningham, Gisele Freund e soprattutto di Nickolas Muray, l’artista ungherese e naturalizzato statunitense con il quale la pittrice messicana ebbe una relazione dal 1937 al 1946 e che presentano una prospettiva unica di Frida. Tra le opere esposte una sezione speciale sarà dedicata alla fotografa Graciela Iturbide, che ritrae la natura intrinseca e sensuale di Frida attraverso gli oggetti intimi rimasti nella sua stanza da bagno, aperta dopo 50 anni dalla sua morte. Non adoro Frida Kahlo solo per la sua arte, anche per tutte le sue famose e belle citazioni che mettono a nudo i suoi sentimenti a la sua anima e che spesso faccio mie in quanto rispecchiano il mio modo di essere, come la frase che ho scelto come titolo di questo scritto.
Emanuela Trevisan Ghiringhelli
(crediti: https://www.navigaresrl.com/mostra/attraverso-i-miei-occhi-frida-kahlo-e-la-costruzione-del-mito/)

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