Penso che ci vorrà del tempo per smaltire le forti emozioni che ho provato ieri, emozioni che rimarranno scritte in modo indelebile nel mio cuore, tra doni più belli che la vita mi ha fatto. La visita delle mie cugine dal Wiscounsin, Sue e Donna con le loro famiglie, riabbracciare dopo vent’anni la prima e circa quaranta la seconda, così pure i loro mariti, i figli ormai trentenni che ho incontrato per la prima volta e Kensy, da poco entrato a far parte della famiglia, è stata una gioia immensa che mi ha portato quasi alle lacrime di commozione. Abbiamo trascorso solo una giornata insieme durante la loro vacanza nell’italica terra di origine, quella della nonna paterna Aida, emigrata nel 1923 da Lodi negli Stati Uniti. Il culmine dell’emozione l’ho vissuta quando John, marito di Donna, mi ha mostrato il suo lavoro monumentale che sta portando avanti da anni, una minuziosa ricostruzione dell’albero genealogico della mia famiglia materna, i Casali, originari di Lodi. Ma non solo. Mi ha mostrato tutte le scansioni delle fotografie e del retro delle stesse con le annotazioni scritte con le bellissime calligrafie di altri tempi come si usava fare, tratte dell’album dei ricordi di zia Aida, splendide immagini in bianco e nero a partire dagli anni ’20. Tra loro ho riconosciuto alcuni componenti della nostra grande famiglia e sono felice di aver anche minimamente contribuito a implementare le informazioni del nostro albero genealogico. Tra quelle foto che scorrevano ho riconosciuto anche i mie nonni in scatti che ho visto ieri per la prima volta, oltre a tutte le bellissime fotografie scattate da zio Giorgio, grande fotografo del ‘900 che costantemente inviava alla sorella oltreoceano. Nel mio piccolo e con immenso piacere ho voluto dar loro una copia della fotografia che ho scelto per la copertina di questo articolo, che ritrae tutta la mia famiglia materna nel 1930. Ormai la presenza dei discendenti dei Casali è più consistente negli Stati Uniti, sparsi tra gli stati del Wiscounsin, California e Arizona, immensamente grata a loro che permettono al nostro grande albero di espandere e mantenere vive le nostre radici, quanto di più importante abbiamo nella vita.
“I tuoi genitori e i tuoi antenati sono pienamente presenti
in ogni cellula del tuo corpo;
tu sei la loro prosecuzione.
Non hai un sé separato.
Se togli da te i tuoi antenati e i tuoi genitori
non rimane nessun «tu»”
(Thich Nhat Hanh – Il dono del silenzio)
A Sue, Donna, Dan, John, Conor, Christopher e Kensy un grazie di cuore per gli indimenticabili e preziosi momenti trascorsi insieme!
Emanuela e Fulvio
(Credito foto: Archivio progetti IUAV – fondo Giorgio Casali)


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