Capitolo 20- Piedi d’argilla? (di Kirsti VK9NL)


I sondaggi dei lettori di tanto in tanto vengono condotti da riviste di vario genere. Le riviste di radioamatori non fanno eccezione. Il più delle volte i nostri sondaggi sono pensati per dare un’indicazione dei “most wanted countries” e dimostrano sempre che il paese che non è stato ascoltato sulle bande per più tempo è quello più richiesto dai DXer. Mi piace. Dimostra che abbiamo un senso per la competenza nel fatto che ci impegniamo in un complicato esercizio statistico per dimostrare ciò che il buon senso avrebbe già dovuto dirci. Dimostra che non diamo le cose per scontate. Preferiamo l’approccio scientifico, non importa quanto complicato. Ci piace pensare a noi stessi come scienziati.
Quindi, quando si tratta di sondare le preferenze degli altri lettori nelle nostre riviste, non dovrebbe sorprendere che la maggior parte dei lettori desideri più scienza, più articoli di costruzioni e così via. Trovo ciò sorprendente solo perché sentiamo sempre dire che il 90% dei radioamatori usa apparecchi acquistati in negozio e non si considera affatto un ingegnere elettronico. La moderna stazione radio amatoriale è diventata più un mezzo di comunicazione piuttosto che qualcosa da fare a pezzi per il bene della sperimentazione. Ma questo, secondo i sondaggi dei lettori, non è semplicemente vero e potrebbe danneggiare la nostra immagine di noi stessi come scienziati.
La Radio Society of Great Britain ha recentemente condotto un sondaggio tra i lettori per scoprire come migliorare “Radcom”, la rivista della loro associazione. “Radcom” mi è sempre sembrata la più cupa delle più cupe riviste per radioamatori, piena di così tanta dignità tanto da essere quasi noiosa…ops! …quasi esoterica. Ma nonostante ciò, si è rivelata troppo frivola per i lettori britannici. Il colpevole era una minuscola vignetta di R.F. Byrne, un articolo di routine, che occupava uno spazio che altrimenti avrebbe potuto essere riempito con circa 200 parole di seria pontificazione. Dimostrato dal sondaggio di essere il contenuto meno popolare della rivista, deve essere eliminato. C’è un tempo e un luogo per ogni cosa e l’umorismo in una rivista scientifica seria come una rivista per radioamatori è O-U-T.. I nostri piedi devono rimanere saldamente piantati nell’argilla. I nostri volti devono essere integri da un barlume di sorriso. La nostra mente deve essere cupa e minacciosa. La maggior parte di coloro che hanno risposto al sondaggio tra i lettori ha sentenziato.
La maggioranza silenziosa e spensierata che non risponde ai sondaggi dovrà cercare altre riviste per alleviare un po’ la tensione cerebrale e mettere l’hobby in prospettiva. Hanno riso per l’ultima volta con “Radcom” grazie solo una minuscola vignetta che mostrava R.F. Byrne catturato con la testa sul ceppo e pronta per essere tagliata da un’ascia. «È stato qualcosa che ho detto?» grida l’uomo condannato, ricordando l’inquisizione e altre persecuzioni in nome del bene. Almeno R.F. Byrne ha mantenuto il suo senso dell’umorismo. E probabilmente lo ha fatto anche la maggioranza silenziosa che non vota. Dopotutto stiamo parlando del paese che ha dato al mondo “Fawlty Towers” (n.d.r.: sitcom trasmessa negli anni ’70 dalla BBC) e “Yes, Minister!” (n.d.r.: serie televisiva trasmessa dal 1980 al 1984).

(Credits: gm6men.wordpress.com)

Avendo avuto la fortuna di incontrare centinaia di radioamatori a conferenze e raduni radiomatoriali, i piedi d’argilla non mi hanno mai colpito come la nostra caratteristica principale. Al contrario, il radioamatore medio è portato a cogliere il lato più leggero delle cose, è capace di ridere di sé stesso e delle debolezze del nostro hobby. Un senso dell’umorismo è indicativo di una mente aperta e sana, quindi ne consegue che un radioamatore deve possedere questa qualità. E quando da un sondaggio tra i lettori emerge il contrario, inizio a sospettare. Gli intervistati sono onesti o stanno solo cercando di creare una buona impressione di sé come ragazzini esperti di tecnologia senza ombra di frivolezza?
Ricordo di essere stata colpevole di fingere di essere un tipo studioso. Ciò accadde quando circa quaranta candidati si contesero i 24 posti disponibili per aspiranti operatori radio. Per vagliare gli ipocriti, una delle domande a cui dovevamo rispondere per iscritto era “Perché desideri diventare un operatore radio?”. Era una domanda spinosa. Una risposta onesta come “Voglio vedere il mondo” o “Voglio guadagnare un buon salario lavorando il meno possibile”, o anche “Voglio risparmiare soldi per ulteriori studi” difficilmente avrebbe fatto guadagnare un posto in classe. E quindi la mia ipotesi era che, sia uomo o donna, tutti noi avevamo scritto “interesse per la materia”. Non si può discutere su questo. Quale fosse la materia sarebbe diventato evidente a tempo debito e con un pizzico di fortuna avrebbe potuto persino rivelarsi interessante. Se questa domanda era importante, allora la cosa principale era che gli studenti selezionati avevano tutti dato l’impressione di essere studiosi e appassionati, piuttosto che i frutti vuoti che ci si aspetta dai 17-20enni.
Col senno di poi e con la saggezza degli anni che avanzano, mi rendo conto che nessuno sarebbe potuto essere così stupido da credere a nessuno di noi e mi aspetto che a quest’ora tali domande siano state eliminate dal modulo di ammissione.
Anche i sondaggi dei lettori dovrebbero essere presi con le pinze, diluiti generosamente con il possibile atteggiamento della maggioranza silenziosa. Con la rivista dell’associazione il numero di lettori non cambierà, poiché la rivista fa parte del pacchetto della quota annuale di adesione. Tali pubblicazioni possono permettersi di essere monotematiche. Le pubblicazioni commerciali hanno considerazioni più concrete da fare. Nessuno può accontentare tutte le persone per tutto il tempo, ma è possibile provare ad accontentare la maggior parte delle persone per tutto il tempo. Che una persona sia interessata a molti aspetti dell’hobby, che mastichi un po’ di questo e un po’ di quello, o che sia solidificata con la testa tra le nuvole e i piedi ben piantati nell’argilla, una rivista equilibrata é un must. Anche a costo della nostra immagine che emerge con una leggera ruga dovuta da qualche sorriso.

Emanuela IZ2ELV

(Altri capitoli: https://tremaghi.blog/category/qrv-per-me-una-vita-da-dxer-di-kirst9nl/)

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.

Su ↑