Stanotte ho fatto un sogno bellissimo, che ricordo con molta lucidità, come se lo avessi vissuto realmente e che mi ha lasciato molta positività al risveglio al punto che avrei voluto riaddormentarmi immediatamente per continuare a rivivere quel momento.
Era il primo giorno dell’anno e lo stavo trascorrendo con i miei gatti in una casupola di pietra alle porte di un bosco. Al suo interno un grande tavolo di legno con due lunghe panche ai lati e nessuna sedia presente in quell’unico locale, privo di arredi, riscaldato da un camino a legna che avevo trovato acceso, davanti al quale dormivano Kimi e Oliver. Sul tavolo c’erano diverse ciotole in pietra colme di polenta abbrustolita con lo zucchero tagliata a dadini, come se qualcuno avesse dovuto raggiungermi in quel luogo, ma in realtà non aspettavo visite.
Seduta sulla panca ero assorta a guardare i legni ardere nel camino e in quel momento mi sono resa conto di non udire lo scoppiettio, di essere senza gli ausili che mi permettevano di sentire. Vedo aprirsi la piccola porta in legno ed entrare Cappuccetto Rosso con a fianco un bellissimo lupo. La bimba, sorridendo, dice qualcosa che non riesco a capire, a mia volta le sorrido ed entrambe seguiamo con lo sguardo l’animale che va a sdraiarsi davanti al camino accanto ai miei due gatti. Mi alzo per chiudere la porta, rimasta socchiusa e vedo arrivare di corsa Peter Pan e il Piccolo Principe che accolgo con un sorriso. Si siedono al tavolo, iniziano a parlare, ridere e scherzare con Cappuccetto Rosso. É una scena che mi rallegra pur non percependo alcun suono delle loro voci. Qualcuno deve aver bussato alla porta, lo capisco perché tutti smettono di parlare e rivolgono lo sguardo verso l’uscio. I miei piccoli ospiti hanno già capito che sono sorda e mi fanno un cenno con la testa. Vado ad aprire ed ecco Cenerentola con in braccio Pinocchio, che appena messo a sedere sulla panca, si anima. Una scena che mi ha fatto commuovere. Peter Pan si avvicina alla piccola finestra e guardando verso il bosco inizia a saltellare dalla gioia. Si precipita ad aprire la porta e fanno il loro ingresso Alice e il Cappellaio Matto, che a quel punto chiude l’uscio con il chiavistello, facendomi intendere che non aspettavamo altre visite.
Siamo tutti seduti attorno al tavolo, i miei ospiti parlano e ridono, io posso solo immaginare cosa stiano dicendo. Tutti assaggiamo la polenta abbrustolita con lo zucchero ancora calda, un dolce che in quel momento non aveva eguali tra tutti i prodotti della più alta pasticceria. Inaspettatamente Kimi e Oliver iniziano a giocare con il lupo come se fossero stati amici da sempre, rincorrendosi attorno al tavolo e attirando l’attenzione di tutti….

Ahimè, mi sveglio guardandomi attorno e cercando i volti dei miei ospiti, ma vedo solo i miei gatti acciambellati uno accanto all’altro sullo scendiletto e senza il lupo. Mi riprendo dal sogno provando una sensazione bellissima, di leggerezza e beatitudine. Ripenso a quel breve vissuto nel mondo onirico e non riesco a capacitarmi di come abbia potuto sognare quei personaggi delle favole. In realtà l’unica fiaba che mi sentivo raccontare da bambina era Cappuccetto Rosso per insegnarmi a diffidare degli sconosciuti. L’essere stata allevata da tre zii piuttosto anziani e senza figli, mi hanno fatto vivere un’infanzia molto particolare, colma di musica classica e operistica e insegnandomi a leggere e scrivere molto prematuramente, ma privandomi della gioia di leggere le fiabe, cosa che ho fatto e non mi vergogno ad ammetterlo, quando sono andata in pensione. La mattinata di oggi non mi ha regalato un’alba mozzafiato, ma la notte mi ha fatto un dono bellissimo coinvolgendomi in questo sogno meraviglioso che ho vissuto in compagnia di Cappuccetto Rosso, il lupo buono, Peter Pan, il Piccolo Principe, Cenerentola, Pinocchio, Alice e il Cappellaio Matto.
Il senso di questo sogno? Non voglio scomodare Sigmund Freud, gli ho attribuito un significato del tutto personale che riassumo con due frasi passate alla storia e pronunciate da due dei miei ospiti:
Il segreto, cara Alice è circondarsi di persone che ti facciano sorridere il cuore.
È allora, solo allora che troverai il Paese delle meraviglie.
Il Cappellaio Matto
Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi.
Il piccolo Principe
Emanuela Trevisan Ghiringhelli


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