Bye, bye 2024!


Quando scoccherà la mezzanotte ti saluterò con il sorriso sulle labbra, grata per le cose belle che mi hai donato in questi 366 giorni e per le lezioni di vita di mia impartito.
Sai, mi sei sempre stato simpatico sin dal primo giorno, anche se sei bisesto. In fondo, lo era anche il 1960, quando sono nata e in realtà non ho mai creduto che gli anni bisestili fossero sfortunati o portassero sventure.
Ogni anno fa la sua parte in tema di catastrofi e soprattutto in questo secolo nessuno può considerarsi migliore del suo precedente. Non si sa mai cosa ci sia dietro l’angolo. Non è cambiato il mondo, bensì le menti di chi lo governa e lo abita. Sicuramente non è colpa tua se sono aumentate le guerre e se continua a crescere il numero di persone che soffrono la fame.
Forse, se riuscirò a rimanere sveglia, brinderò anch’io al nuovo anno, un frettoloso “prosit” scaramantico con Fulvio poi lasceremo i calici per occuparci dei nostri mici, Kimi e Oliver, affinché non si spaventino troppo dei botti, sperando che prevalga il buon senso nonostante i divieti.
Forse non capirai perché ho scelto questa foto per salutarti. Il portone è quello che ti chiuderai alle spalle quando cederai il passo al 2025, le bolle di sapone rappresentano come vorrei vivere nel nuovo anno, godendomi ogni attimo del presente, volteggiando liberamente al pari di queste fragilissime sfere.
Per formarsi una bolla di sapone ha bisogno di aria, umidità, luce per far brillare i suoi colori iridescenti e un piccolo spazio dove librarsi felice in quell’attimo, proprio come se fosse un elemento vivo dell’universo. Vorrei donare anche tanti sorrisi, come quelli che nascono spontanei quando si osserva una bolla di sapone.
Prima di stracciare il dodicesimo foglio del calendario, ti saluterò con una metaforica pacca sulla spalla, come quella che la si dà a un caro amico… bye, bye 2024!

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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