Un’aurora dai toni rosati mi dà il buongiorno di questo 15 agosto.
Spalanco le porte finestre, inspirando la leggera brezza mattutina delle 5:30 e saluto come sempre il nuovo giorno, infinitamente grata di poterlo vivere.
Avvolta nel silenzio, mi dedico alle le mie piante, bagnandole, quindi faccio colazione senza togliere lo sguardo dal cielo davanti a me. Continuano a cambiare le sfumature, come se ci fosse una mano, invisibile a miei occhi, che con leggere pennellate aggiunge a poco a poco colore, donando luce nella parte bassa all’orizzonte e attendo finché non spunta lui, il sole.

Non mi sono mai piaciute le usanze delle feste comandate, tanto meno il ferragosto, che per tutta la mia vita lavorativa significava che le ferie stavano finendo. Da quando sono in pensione questo giorno mi piace un pò di più, da trascorrere come meglio ci aggrada e in completo relax nel posto in cui ci troviamo più a nostro agio: a casa.
Preparo un’insalata di riso, un piatto fresco, la solita ricetta che seguo ormai da quasi 43 anni. L’azzurro mattutino ha intanto lasciato spazio a un tenue grigiore, i raggi del sole sono deboli e finalmente, dopo tanto tanto, oggi riusciamo a pranzare sul balcone.
Questo è il nostro ferragosto, in compagnia dei nostri gatti e assaporando le cose semplici della vita. Nel pomeriggio non so cosa farò; forse una pennicchella, oppure come sempre leggerò un libro. Anche se sono più nel mondo del lavoro oggi stacco la spina.
Buon ferragosto a tutti!
Emanuela Trevisan Ghiringhelli


Anch’io cerco di staccare la spina. Qui a S. Marco la confusione arriva alle stelle a cavallo di Ferragosto. Code dappertutto, macchine che mi bloccano sia il mio posto macchina all’interno della proprietà, che il cancelletto pedonale sulla strada. Bisogna restare calmi e a casa. Ore 11,20: se fra poco non parte la brezza, saremo al caldo per l’intera giornata. Una frazione di 800 ab. ne ospita 20000 ad agosto… puro caos. Ma non ho bisogno di andare a mare. Basta gurdarrlo dalla porta di casa.
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