La mia anima viene da mondi migliori ed ho un’inguaribile nostalgia delle stelle (Nikos Kazantzakis)


Mi sono sempre riconosciuta in un’anima antica. Sin da ragazzina non mi sono mai trovata a mio agio tra i miei coetanei, avevamo interessi diversi, mi sentivo lontana dal loro mondo.
La mia mente non si fermava mai, pensavo e riflettevo su tutto, sempre attenta a mettere in pratica quella coerenza, che ritenevo importantissima per amicizie autentiche e durature, che alla fine trovavo sempre tra persone più grandi di me.
Mi mettevo spesso nei panni degli altri, immedesimandomi nelle loro emozioni, scoprendo presto che avrei dovuto convivere con quell’empatia che talvolta mi faceva anche stare male.
Ho sempre seguito il mio istinto, fidandomi ciecamente e imparando a percepire quelle strane sensazioni che mi guidano nelle decisioni e non sbagliano.
Non ho mai reputato il denaro un mezzo per la felicità, ma gioito per quelle cose che mi facevano sentire bene, come abbandonarmi in lunghe e lente nuotate, ascoltando la melodia dell’acqua che muovevo attorno a me, le lunghe camminate immersa nella natura, le tante fatiche in montagna per raggiungere una vetta per poi emozionarmi davanti a maestosi panorami e dare sfogo alla mia creatività scattando fotografie che mi suscitano soprattutto delle emozioni.
Ho incontrato tante persone che mi dicevano di essere “vecchia” e sorridevo senza replicare, perché nella mia vecchiaia precoce mi trovavo perfettamente a mio agio.
Con la maturità degli anni che passano mi sento sempre più lontana dagli stereotipi del XXI secolo.
Mi ritrovo nelle parole di Nikos Kazantzakis che ho scelto come titolo per questo articolo, scrittore e filosofo greco che con le sue parole dona una visione poetica e profonda di un qualcosa che va oltre la comprensione terrena nel sentirsi parte dell’universo. Una sorta di nostalgia per l’infinito, che si tramuta nel bisogno umano di cercare significati più profondi osservando l’immensità del cosmo, quasi a volervi trovare quel giusto equilibrio tra armonia e spiritualità.
La stessa armonia interiore che mi pervade donandomi serenità ogni volta che alzo gli occhi al cielo, al risveglio aspettando che la stella terrestre sorga ed illumini con i suoi raggi il nuovo giorno, osservando la danza delle nuvole, cercando la luce del sole che filtra tra i rami degli alberi e l’arcobaleno dopo il temporale, attendere la luna far capolino in serata, finché il buio non mi permette di ammirare le stelle e i pianeti.
Poi ci sono i giorni che non è possibile vedere tutte queste meraviglie, ma non importa, mi sento comunque parte di questo straordinario universo e ne sono infinitamente grata.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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