Come tutte le mattine mi sveglio al leggero solletichio delle vibrisse di Oliver sul mio naso. La fioca luce, che annuncia l’alba, mi conferma che è l’ora di alzarsi per dare la pappa ai nostri gatti, rispettando il rigido orario per la somministrazione dell’insulina a Kimi. Entrambi hanno un orologio biologico infallibile, regolato dal loro istinto felino che non li tradisce mai e fa sì che non ho bisogno di puntare la sveglia.
Rimango a letto ancora un paio di minuti, il tempo per dire grazie per un nuovo giorno da vivere, grazie per svegliarmi accanto all’amore della mia vita, grazie per essere in salute e grazie per quei due musetti pelosi che si strusciano contro le mie gambe facendo le fusa, dimostrando la loro gioia di vedermi finalmente sveglia.
Dopo aver dato loro le ciotole, mi soffermo con lo sguardo fisso su quel lembo di cielo rosso aspettando il sole che sorge e, portando le mani giunte al petto, dico ancora grazie per assistere a questa meravigliosa alba.
Vivere nella consapevolezza, mi ha insegnato a dire grazie innumerevoli volte durante la giornata. Anche quando preparo la colazione o cucino il pranzo e la cena, ringrazio la natura per tutti i preziosi doni e il mio grazie va anche alle persone che hanno lavorato, raccogliendo e selezionando i frutti e il cibo che arriva sulla nostra tavola.
Ringrazio ogni giorno di vivere in una casa che mi fa stare bene, alla quale sento di appartenere intimamente, che considero il mio nido e nel contempo una sorta di guscio protettivo, che ho imparato ad apprezzare ed amare ancor di più durante la pandemia.
Grazie è una delle prime parole che mi hanno insegnato, facendo attenzione che la ripetessi ogni volta che mi veniva dato qualcosa o per qualche gentilezza ricevuta, ma solo negli ultimi anni ne ho capito il vero senso e il meraviglioso potere che ha sul mio stato d’animo.
La gratitudine mi regala un gran senso di benessere interiore e mi ha aperto gli occhi facendomi vedere la felicità che mi sta attorno. Potrà sembrare un paradosso, ma dico grazie anche quando capita qualcosa di negativo, perché comunque imparo qualcosa che mi serve da lezione per non ripetere lo stesso errore, o per capire che comunque vada, c’è un rimedio a tutto.
Penso che la gratitudine sia anche una forma d’amore verso la vita, che aiuta ad apprezzarne il senso e a superarne le avversità. É fondamentale nelle filosofie orientali, soprattutto nel buddismo e nello Zen, che invita ogni giorno a ricercare qualcosa per cui essere grati, anche nelle piccole cose che potrebbero sembrare scontate.
Essere grata mi ha reso ancora più sensibile, facendomi provare emozioni più profonde che toccano l’anima, sia quando sono a contatto con la natura, davanti a un’opera d’arte, leggendo un libro o ascoltando una musica che mette i brividi.
Non posso che terminare con un grazie per aver scoperto, anche se in tarda età, questo sentimento che apre il cuore e rende felici!
C’è sempre qualcosa di cui essere grati.
Sii sempre riconoscente per gli affetti e le persone che già hai vicino a te.
Un cuore grato ti rende felice
BuddhaEmanuela Trevisan Ghiringhelli
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