Da grandi e piccoli gomitoli colorati a installazioni all’uncinetto, l’arte di strada dello Yarn Bombing


É un freddo pomeriggio di sole di dicembre, ci troviamo a Gavirate, dobbiamo far passare un paio d’ore e dopo aver passeggiato nel centro storico, ci spostiamo in riva al lago. Rimpiango di non aver messo in borsa la mia Nikon, c’è una stupenda luce calda e qualche nuvola disegna il cielo, quindi non resisto alla tentazione di scattare qualche foto con il cellulare. Il lago, con le sue anatre, cigni e folaghe che disegnano scie perfette in prossimità della riva, mi trasmette un grande senso di benessere interiore e provo una grande invidia per giovani vogatori che si stanno allenando al largo.


Procediamo lentamente, ammirando il paesaggio e i riflessi del sole ormai prossimo al tramonto, quando incontriamo sul lungolago un pittoresco albero rivestito da mani e riquadri multicolore fatti all’uncinetto.
Si tratta di un’installazione di Yarn Bombing, bombardamento di filati nel nostro idioma, una nuova forma di arte di strada che non conoscevo, nata nel 2005 a Houston in Texas quando una donna, Magda Sayeg, ricoprì la maniglia del suo negozio con un suo lavoro fatto a maglia per dargli un pò di colore, renderla calda e accogliente, inconsapevole che sarebbe diventata la prima opera d’arte di yarn-bomb. Poco tempo dopo decise di ricoprire il palo di sostegno del segnale di stop vicino a casa, suscitando una grande curiosità pubblica sebbene non fosse chiaro se si trattasse di uno scherzo e comunque divenuto immediatamente oggetto di innumerevoli scatti fotografici condivisi nei social.
Questo inaspettato successo spinse Magda a ricoprire sempre più oggetti di fili colorati, intrecciati a maglia o uncinetto e creò il gruppo Knitta Please, una comunità di knitters, le nostre magliaie, entusiaste di abbellire gli spazi pubblici con i loro lavori, facendo nascere un vero e proprio movimento che si è diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo, bombardando qualsiasi luogo pubblico con installazioni che portano gioia, togliendo quel triste grigiore agli spazi pubblici.
Magda e Knitta Please sono cresciute grazie al loro entusiasmo, facendo passare il messaggio che si può cambiare il modo di vedere le cose, persino emulando il gesto delle gang di appendere le scarpe da ginnastica sulle linee telefoniche del Sudamerica per esprimere il loro dominio sul territorio, appendendo le loro imitazioni fatte all’uncinetto con l’intento di trasmettere gentilezza e non aggressività.
Quale protesta contro la guerra in Iraq nel 2006 l’artista danese Marianna Jørgensen ha presentato Pink M.24 Chafee, un carro armato della Seconda Guerra Mondiale ricoperto da qualche migliaio di quadrati di maglia rosa lavorati all’uncinetto da un vero e proprio esercito di volontarie europee e americane che hanno contribuito al progetto di arte collaborativa.
Dal 11 giugno 2011 ogni anno si celebra lo Yarn Bombing Day, una giornata all’insegna del divertimento e abbellimento, una sorta di mostra urbana che celebra la creatività all’uncinetto e che negli ultimi anni è arrivata anche in alcune città italiane.
Personalmente eviterei di addobbare gli alberi, bensì abbellirei certi arredi urbani dall’aspetto triste o trasandato, coinvolgendo per l’appuntamento annuale le varie associazioni Centro Anziani del nostro territorio, per mettere in campo la loro fantasia per rendere più colorato un angolo dei loro rispettivi paesi.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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