Siamo fortunati, solo diciotto chilometri ci separano dalla riva più vicina del Verbano, quel lago Maggiore amato da poeti e scrittori, tra i quali Stendhal, dove si ritirò a scrivere alcune pagine di Viaggio in Italia e La Certosa di Parma, Hemingway, che vi ambientò la parte finale di Addio alle armi e il luinense Piero Chiara, con i suoi romanzi, storie vissute sulla sponda lombarda.
La nostra meta è Ispra, ridente cittadina nel Parco del Golfo della Quassa dove si trova anche la romantica Via dell’Amore che ha inizio in prossimità del Lungolago Amerigo Vescpucci, con le caratteristiche maioliche colorate appese al muro, sulle quale sono scritte le poesie e frasi tratte dai racconti che hanno vinto il Premio Mario Berrino, il pittore ed artista ligure che nel 1953 ideò insieme a Hemingway il più celebre Muretto di Alassio, il museo d’arte all’aperto dedicato agli innamorati ed in continua evoluzione.
















Involontariamente abbiamo scelto la giornata giusta, da trascorrere in compagnia di una coppia di amici, su uno dei tratti più belli e suggestivi del varesotto, iniziata con un cielo plumbeo e pioggia, che mi ha donato comunque un’atmosfera molto rilassante, per poi aprirsi nel pomeriggio, regalandoci un bellissimo e caldo sole che ha fatto risaltare la limpidezza dell’acqua.









Ho scattato alcune foto, di quelle fatte con il cuore e scaturite da emozioni, alcune delle quali le ho voluto enfatizzare rendendole monocromatiche, ma mi sono anche divertita a cantare con Mary Rain drop keep fallin’ on my head, quella meravigliosa canzone scritta da Burt Bucharch, colonna sonora del film Butch Cassidy, riparate sotto un ombrello mentre la pioggia increspava ancor di più la superficie del lago, rendendolo ancora più affascinante. Osservandolo quasi in contemplazione, ho sentito accrescere un profondo stato di benessere, quasi mi facessi accarezzare dalle sue dolci acque. Questi scorci in riva al lago Maggiore per me sono luoghi molto Zen, dove immergermi nel silenzio e apprezzare quell’impermanenza tipica dei paesaggi lacustri, che sembrano modificare il loro aspetto secondo i colori e i mutamenti del cielo.





É nata come una gita gastronomica per gustare la superlativa birra e l’ottima cucina tedesca del tipico ristorante La Baita, alla fine si è rivelata una splendida e rigenerante giornata in ottima compagnia, un’esperienza che vogliamo ripetere, magari completando la Passeggiata dell’Amore, che costeggiando il lago, arriva fino alle antiche fornaci.
Emanuela Trevisan Ghiringhelli
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