Ognuno è un pò pazzo: ricordarsene ci aiuta a non prendercela troppo (Surya Das)


Ebbene sì, mi piace essere un pò pazza, lunatica nel senso buono della parola, ovvero che percepisco le influenze della luna mettendoci un pizzico di magia.
Il novilunio del 12 aprile si manifesta nel giorno della settimana dedicato all’affascinante satellite della Terra, il Lunae dies e nel segno dell’Ariete, dove si trova assieme al Sole, Venere, Mercurio e con Eris, il secondo pianeta nano dedicato alla dea della discordia, Cerere, uno dei più grandi asteroidi e intitolato alla dea delle messi, Chirone, sesto pianeta con anelli satellitari e nominato come il famoso centauro greco dall’animo mite, amante delle scienze e della cultura, un quadro astronomico che rafforza l’energia di fuoco del primo segno dello zodiaco dell’anno, una forza senza dubbio molto positiva.
Nel 2019 avevo acquistato di getto e senza leggerne la recensione il libro di Alessandra Donati “Manifestare con la Luna”. Non avrei mai pensato si trattasse di una sorta di manuale di tutti i cerimoniali da seguire in ogni fase lunare per infondere fiducia in se stessi e veder palesare in modo naturale i piccoli sogni più concreti. Avevo iniziato subito a sperimentarli e con il novilunio di giugno, adagiando nella bambagia bagnata, posta in un vasetto di vetro, 11 fagioli cannellini secchi, quanti erano i desideri che chiedevo al mio astro preferito di aiutarmi ad esaudire.
Avevo eseguito questo rituale dal sapore magico come un momento di meditazione, che si ripeteva ogni giorno quando controllavo che la bambagia non si asciugasse troppo e non ostruisse la nascita dei germogli che già facevano capolino dai semi. Mi sembrava di tornare bambina, quando in prima elementare la maestra ci fece piantare le lenticchie per renderci partecipi a uno dei miracoli della natura, un seme secco che prendeva vita.
La mia pratica meditativa continuava con il trapianto delle undici piantine in un capiente vaso che avevo sistemato in un posto tranquillo sul balcone ad ovest, innaffiandole quotidianamente con molta cura, parlando loro e ringraziandole prima per i candidi fiori, quindi per il formarsi dei bacelli e il loro lento ma costante sviluppo, fino alla luna calante di ottobre quando avevo staccato dalle piante 19 silique, dalle quali ho sgranato 45 fagioli bianchi, frutto del mio primo raccolto dal quale ho imparato, che i desiderii vanno coltivati con cura, crederci veramente e maturano a tempo debito. Nel pomeriggio avevo chiuso il cerchio di questo rituale, lavando e tagliando con cura le verdure per un minestrone autunnale al quale avevo unito i miei cannellini.
Per il rituale di questa luna nuova di aprile ho voluto seminare i girasoli, il mio fiore preferito, scegliendo due diverse qualità, il Maya e il Moonshine, ma senza esprimere alcun desiderio, mi basterà la gioia di veder germogliare le piccole piantine e curarle con amore finché non sbocceranno quelle magnifiche corolle gialle che trasmettono tanta positività.
Il cielo di questa sera non permette di osservare le stelle così bene come solitamente capita in occasione del novilunio, ma la Luna nuova ha sempre il suo fascino anche quando il cielo è grigio con qualche nuvola e appare come una tavola di ardesia che invita ad essere colorata metaforicamente, così mi sono fatta prendere la mano e ho disegnato su un foglio da disegno quanto mi ha suggerito quel pizzico di pazzia che ogni tanto si risveglia in me.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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