Amo il cerchio, figura geometrica morbida, unica, senza spigoli e legata indissolubilmente alla costante matematica detta anche di Archimede, indicata con la lettera greca π.
É la forma che percepiscono i miei occhi guardando la luna piena o il sole all’alba e al tramonto, momenti che mi suscitano sempre forti emozioni, quel cerchio che è la figura disegnata dal girotondo, il primo gioco di società che ho imparato all’asilo.
Sin da piccola, quando mi trovo in prossimità di uno specchio d’acqua, mi piace buttarci un sasso e ammirare i cerchi concentrici che si formano finché scompaiono dalla superficie, un gioco quasi ipnotico e molto meditativo.
Se dovessi associare la vita a una forma geometrica, senza ombra di dubbio sarebbe un cerchio, il punto d’inizio che si unisce là dove finisce, il perpetuo mutamento ciclico, come le stagioni che si alternano come se roteassero attorno a una circonferenza, o come il quadrante dell’orologio che scandisce le ore delle mie giornate.
In giapponese si chiama Ensō e ha un significato molto profondo nella filosofia zen, dove rappresenta tutto, ovvero la forza, l’universo e il niente, il vuoto assoluto. Nella pittura Buddhista Zen, Ensō simboleggia un momento in cui la mente è libera e dà sfogo alla creatività dell’insieme del corpo e dello spirito. L’artista rivela la sua indole dal modo in cui disegna il cerchio e solo quando è mentalmente e spiritualmente libero può disegnare un vero Ensō. Spesso è adottata come pratica quotidiana quella di disegnare un Ensō, non solo come esercizio ma anche come momento spirituale.
Ho scelto l’Ensō per creare il logo del mio blog perchè sto imparando a vivere secondo quella filosofia zen che giova al mio stato psicofisico, ma non è l’unico cerchio presente nella mia quotidianità. Ci sono anche i tre anelli del’applicazione attività del mio smartwatch che ogni giorno voglio e devo chiudere per mantenermi in salute. Alla sera voglio vedere sul quadrante i tre cerchi completi, quello rosso del movimento, verde dell’attività fisica e l’azzurro che mi conferma di essere stata in piedi a sufficienza. Durante la giornata controllo spesso lo stato di questi anelli per regolarmi di poter arrivare a sera rispettando i canoni salutari. Tre cerchi dall’effetto cromatico che mi spronano a dare sempre il meglio, a volte doppiando la circonferenza del colore di quell’attività che mi fa stare bene, soprattutto perché spesso la svolgo in mezzo alla natura come ho fatto oggi, ammirandone la sua rinascita primaverile, sublime dimostrazione del cerchio della vita.
Emanuela Trevisan Ghiringhelli
Rispondi