La barchetta di San Pietro e la leggenda di un’altra notte magica di fine giugno.


Continuano le notti magiche di giugno e i rituali legati al solstizio d’estate. Dopo San Giovanni e la sua acqua dei poteri prodigiosi, é la volta di San Pietro e il chiaro d’uovo che si trasforma in veliero nella notte del 28, una leggenda legata all’apostolo di Cafarnao, autore della pesca miracolosa nel lago di Genesaret e che Gesù proclamò pescatore di uomini.
Una volta non esistevano le previsioni meteorologiche e i contadini delle regioni del nord Italia si affidavano a dei riti per capire come sarebbe stata l’estate e per l’appunto la sera del 28 giugno prendevano un contenitore di vetro panciuto, lo riempivano per 3/4 di acqua della fonte e vi facevano cadere dolcemente l’albume di un uovo freschissimo, lasciando poi la brocca su un prato all’aperto per tutta la notte. Secondo la tradizione popolare, durante la notte San Pietro vi soffiava dentro per far apparire la sua barca e la mattina s’interpretava il presagio.
Se il chiaro d’uovo aveva preso le forme di un veliero con alberi alti, era foriero di una stagione calda e di buoni raccolti, ancora meglio se sulla barca era riconoscibile una figura umana, ovvero San Pietro, in tal caso la profezia era ottima; contrariamente, se l’albume aveva formato una palla, il presagio non era favorevole.
La simbologia di questa tradizione riconduce anche all’unione divina, con l’acqua che rappresenta il grembo della Dea e l’albume il seme di Dio, ma esisteva anche un altro culto femminile ormai dimenticato con protagonista la madre di San Pietro alla quale si deve la forte perturbazione che ogni anno passa nei cieli tra gli ultimi giorni di giugno e i primi di luglio. La leggenda narra che all’anziana donna, che si meritò l’inferno per la sua avidità e cattiveria, venne concesso una volta all’anno d’incontrare il figlio alle porte del Paradiso nella notte di San Pietro, per poi tornare nuovamente all’inferno. Questo evento straordinario influenzò ogni anno anche la natura, scatenando in sulla terra un intenso e breve temporale, molto frequenti anche ai giorni nostri negli ultimi giorni di giugno.
Lasciando da parte il rituale magico, la formazione della barca di San Pietro la si deve al sole molto caldo e alle temperature più fresche e umide della notte. La densità dell’albume è di poco superiore a quella dell’acqua, quindi tende ad affondare e rimanere sul fondo, mentre l’acqua fredda raffredda la brocca che a contatto con la superficie calda del terreno subirà un trasferimento di calore facendo sì che l’acqua riscaldata dalla terra tenderà ad andare verso l’alto e quando incontra la resistenza della chiara dell’uovo, si forma la barchetta. Pertanto più la giornata sarà stata calda, più affascinante sarà la forma della barca di San Pietro, che sarà visibile fino a circa mezzogiorno, poi lentamente si dissolverà.
Ma è comunque bello credere nelle magie dell’estate, quindi prepariamo la brocca con l’albume fresco, poniamola in giardino, sul terrazzo o su un davanzale e la mattina vediamo se, con il suo soffio, San Pietro avrà esaudito i nostri desideri, magari mentre facciamo colazione con un dolce e energetico uovo sbattuto, preparato con il tuorlo della nostra barchetta.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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