Le Ghiacciaie di Cazzago Brabbia


Una bella passeggiata di fine primavera per scoprire la Valbossa e un tassello del patrimonio dell’Ecomuseo delle Piane Viscontee del Varesotto ancora in gestazione, quelle Ghiacciaie di Cazzago Brabbia, giazzér in lingua locale, che si raggiungono lungo il percorso ciclo pedonale che dal cimitero conduce in paese.
Terra di nebbia e di pescatori che nell’antichità vivevano su quanto dava loro il Lago di Varese, a quei tempi ritenuto tra i più pescosi d’Europa e proprio grazie a questo prezioso ben di Dio che si rese necessario trovare un luogo dove conservare tutto il pesce che ogni giorno entrava nelle loro reti.
Verso la metà del ‘700 vennero fatte edificare dalle famiglie Quaglia e Giorgetti tre edifici circolari in pietra con tetto conico, che venivano riempiti con i lastroni di ghiaccio che in inverno si formava sulla superficie del lago e che i pescatori rompevano con la scure e trainavano a riva con le loro barche. Nelle giazzér veniva conservato il pesce che non serviva solo per consumo personale e destinato ai mercati locali, ma venduto anche a Milano.


Dopo aver ammirato la bellezza di questa sorta di trulli lombardi e scattato qualche foto, siamo scesi in riva al lago, un luogo Zen che invita a sedersi su una panchina a leggere un libro, coccolati dal cinguettio degli uccellini. Sulla sinistra all’orizzonte svetta il massiccio del Monte Rosa, imponente e altero, quasi fosse fiero di tutta la sua maestosa bellezza, mentre sulla destra si può ammirare il borgo di Santa Maria del Monte in una prospettiva che sembra la giusta ambientazione per un presepe natalizio.
Mi guardo attorno, un pescatore sul pontile, una airone cenerino, una vecchia barca con le reti da pesca, una panchina dove fermarsi ad ammirare in meditazione un paesaggio dalla bellezza impagabile, poco più in là un tranquillo punto di ristoro, La Darsena Caffè, dove è possibile fare un pranzo leggero coccolati dalla natura circostante.
Ci avviamo sul sentiero che costeggia il lago verso Bodio Lomnago, passando davanti al punto dove gli archeologi stanno ancora effettuando i rilevi per ricostruire la storia della Palafitta Ponti risalente al 1555 avanti Cristo.


Dal 1922 a Cazzago Brabbia ha sede la Cooperativa dei Pescatori del Lago di Varese, fondata nel febbraio del 1922, acquistando il diritto esclusivo di pesca dal conte Ettore Ponti per una cifra di cinquecentomila Lire, una cifra molto importante negli anni ’20, suddivisa e versata per in parti uguali per quasi vent’anni dai soci sottoscrittori e che corrispondeva a circa la metà del loro guadagno settimanale.
Dopo quasi 100 anni dalla sua fondazione, i pescatori continuano ad amare e rispettare le acque del Lago di Varese, conoscitori profondi dell’ambiente lacustre, rispettosi e vigili guardiani che salvaguardano gli equilibri della flora e della fauna.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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