Ciao papà, come dimenticare l’ultima tua festa che abbiamo festeggiato insieme anche se sono trascorsi trentadue anni da quel giorno di San Giuseppe. Ti ricordi, eri appena stato dimesso dall’ospedale dove ti avevano dato un pò di carica con quelle trasfusioni, che ormai erano diventate la tua ultima spiaggia per convivere con la leucemia. Anche se consapevole della gravità della tua malattia, non avrei mai pensato che fosse l’ultima volta che avremmo festeggiato la Festa del Papà e tanto meno che te ne saresti andato dopo due settimane esatte. Ti avevo regalato una bottiglia del tuo spumante preferito, quel Cartizze ottenuto da uve coltivate nelle valli di Valdobbiadene, in quella terra veneta che ti ha dato i natali e alla quale ti sentivi ancora molto legato. Eri rimasto a casa solo pochi giorni, sembrava ti avessero dimesso giusto il tempo per farti salutare Lick e Rocky, i tuoi inseparabili cani che ti facevano compagnia quando le forze ti permettevano ancora di lavorare nell’orto e prenderti cura dei fiori in giardino, pochi giorni che hai trascorso cucinando come sempre e preparando la tua ultima torta, una crostata con la marmellata che avevi fatto con le tue albicocche. Poi un nuovo e ultimo ricovero, nel quale per la prima volta ti vedevo pensieroso e preoccupato, nonostante mi accoglievi sempre con un sorriso durante le visite. Pochi giorni e te ne sei andato improvvisamente, troppo presto, a sessant’anni compiuti da pochi mesi, quando si dovrebbe avere ancora una buona speranza di vita ed invece per te non è andata così. Ora lassù non sei più solo, da due mesi ti ha raggiunto anche la mamma e spero vi siate già incontrati. Chissà quante cose avrete da raccontarvi! Oggi voglio ricordarti così, felice e scherzoso nel giorno del mio primo compleanno, il 21 febbraio 1961, in una delle poche foto che ci ritraggono insieme.
Tanti auguri papà!
Emanuela Trevisan Ghiringhelli
Tremaghi Blog 
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