Salute a te, Sole, nel giorno del tuo trionfo!


Anch’io ho un cassetto dove ho rinchiuso un sogno, un grande desiderio che spero di poter realizzare una volta nella vita: attendere l’alba del giorno più lungo dell’anno a Stonehenge, il più grande cromlech (circolo di pietra) sito nella contea dello Wiltshire.
Primo esempio di osservatorio astronomico, venne eretto tra il 3100 a.C. e il 1600 a.C lungo una linea energetica che lo rendeva una sorta di catalizzatore dell’energia terrestre, grazie alla grande quantità di quarzo contenuta nel granito dei megaliti che viene attivato proprio all’alba del 21 giugno, quando viene celebrato il Solstizio d’Estate, Alban Heruin “Luce della riva”. 
Celebrato anche dai Celti con rituali in onore di Litha, una festività pagana le cui celebrazioni avevano inizio nella notte del Solstizio d’Estate, veniva definita “una notte fuori dal tempo” in quanto era possibile fare esperienze soprannaturali, entrando in contatto con Spiriti, Fate, Folletti, Gnomi, Elfi, creature che appartenevano al mondo delle fiabe che circolavano liberi nei boschi e sentieri di campagna.
Per i Celti e nelle antiche religioni precristiane e pagane, il fuoco era l’elemento simbolo delle celebrazioni del Solstizio d’Estate, in quanto rappresenta il sole, che proprio in questo giorno più lungo dell’anno raggiunge la sua massima potenza energetica e la luce sancisce l’inizio di un nuovo ciclo di vita per la natura.
Il mio 21 giugno ha inizio attendendo l’alba sul mio balcone, aspettando che il sole faccia capolino tra i miei fiori, avvolta dal profumo del limone, del gelsomino, lavanda, rosmarino, salvia, basilico e alloro, che adornano il balcone assieme alle bocche di leone bicolore, alla bouganville e ai fiori gialli dell’iperico.
Oggi la natura di Madre Terra si mostra in tutta la sua rigogliosa bellezza e abbondanza dei raccolti nel giorno del trionfo di Padre Sole, simbolo di vita e di quella luce e calore dai quali anche l’umanità può percepirne la potenza solare nel momento del mistico abbraccio che unisce il Cielo e la Terra.

Emanuela Trevisan Ghiringhelli

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