Anche oggi faccio la mia seduta quotidiana di cyclette. Starò in sella minimo 30 minuti, tutto il tempo in più che trascorrerò pedalando non potrà che giovare alla mia salute, in ogni caso non mi pongo obiettivi.
Non ho voglia di guardare la TV, quindi posiziono l’attrezzo davanti alla porta finestra e ascolterò della buona musica dei miei tempi, una compilation che ho chiamato con il mio nome, tutte canzoni che mi fanno sognare. Non ho davanti un panorama, solo la gabbia con i nostri pappagallini inseparabili, il vaso sulla ringhiera del balcone con le piantine di Sedum palmeri e dietro la chioma di una grande betulla ancora piena di foglie gialle gradienti.
Parte la musica, l’ascolto splendidamente via bluetooth nelle mie protesi acustiche, meglio di un impianto Bose, la prima canzone I’ve the time of my life per me è da brividi. Le mie gambe volano, mentre con la mente rivedo Baby e Johnny ballare in quel meraviglioso Dirty Dancing che ho rivisto non so quante volte e che sicuramente guarderò ancora quando ne avrò l’occasione.
Ora è la volta di Billy Joel con Just the way you are… quante volte l’abbiamo ascoltata Rita ed io mentre da adolescenti sognavamo di incontrare il ragazzo giusto che ci avrebbe sussurrato quelle splendide parole, magari con un lo stesso sax in sottofondo. Mi verrebbe voglia di cantarla a squarciagola, ma l’intensità della pedalata mi consente solo un falsetto che mi fa comunque salire i battiti.
Poi arrivano tre pezzi che mi fanno superare i 30 km/h, Bandido dei La Bionda, Heartbreaker di Dionne Warwick, gli Europe con The final countdown e mentre pedalo osservo le foglie della betulla che, illuminate dal sole e mosse dall’aria, paiono di stagnola dorata.
Le canzoni della mia compilation personale si susseguono, ci sono anche splendi brani italiani di Battisti, Cocciante, Leali, Tony Esposito con Kalimba de luna e intanto passa il tempo, ma non sento la stanchezza. Fuori è arrivato il vento, i rami della betulla sembrano braccia alzate che seguono il ritmo della musica come si fa in un concerto.
E’ passata un’ora e ho percorso più di 30 Km senza accorgermene e senza farmi prendere dalle paturnie del lockdown ho raggiunto il mio scopo, quello di fare sano esercizio fisico in modo piacevole ascoltando musica.
Domani magari lo farò guardando un film o un documentario, o ascoltando l’album dei Queen, dei Pooh o la colonna sonora de La febbre del sabato sera e così tutti i giorni che verranno.
Per salvaguardare la mia salute, quella di mio marito e soprattutto fermare il proliferare di quella brutta bestia sono felice di fare questo sacrificio, sperando di non essere l’unica a pensarla così.
Adesso una doccia, una tisana zenzero e limone e un dolcissimo caco per merenda… e come diceva Marilyn Monroe: Quando ritorni ad essere la tua priorità, magicamente funziona tutto.
E nonostante tutto….aggiungo.
Emanuela Trevisan Ghiringhelli
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