Considerazioni al giro di boa di II2YLSP


La ventesima edizione della Antarctic Activity Week ha già superato il giro di boa e desidero fare alcune considerazioni strettamente personali e dettate forse dalle mie troppo sporadiche frequentazioni del mondo radioamatoriale.
Va da sè che inizio con il paragonare le mie precedenti partecipazioni a questa attività con l’attuale. La mia prima volta risale agli inizi degli anni 2000, quando grazie all’amico Auguato I2JJR ero stata coinvolta con altri operatori nell’attivazione di II2ANT, quindi nel 2012, quando facevo parte dell’Insubria Radio Team ed avevamo fatto attività con il call IR2IR passando la referenza WAP-195.
In entrambi i casi mi ero divertita molto, sebbene lavorassi e quindi potevo dedicare alla AAW solo poche ore serali o nei weekend. Riscontravo un buon interesse e c’era sempre un discreto pileup. Considerando che le mie condizioni di lavoro non sono cambiate (dipolo e 100W dell’apparato) e la mia posizione in fatto di QTH sia notevolmente migliorata, in questa edizione il livello di divertimento è piuttosto basso. I riscontri che ricevo sono buoni, mai sotto i 55, ho collegato gli USA e due stazioni di Quito oltre a tutta l’Europa e il nord Africa, ma se spalmiamo i 120 QSO attualmente a log nei 5 giorni di attività, il risultato sono una media di 24 collegamenti al giorno, distribuiti tra le bande dei 10-15-20 e 40 metri. Ahimè davvero pochi!
Ho collegato solo 4 stazioni partecipanti all’Antarctic Activity Week: IR1ANT – WAP 002, operata dal suo fondatore Gianni I1HYW, IB2WAP – WAP 347, II2ANT – WAP 030 e II3MNA – WAP 205, Museo Nazionale dell’Antartide di Trieste, a cura della Sezione Ari di Trieste. Anche il cluster non mi è stato molto d’auto per collegarne altre, in quanto l’unico spot che ho visto passare è stato stamane per TM200AAW in 10 metri, ma il suo operatore, François F8DVD, era impegnato a chiamare “Japan” con la direttiva puntata verso il paese del Sol Levante. Dopo aver atteso a lungo ed invano che girasse l’antenna sul vecchio continente, ho fatto QSY.
Per quanto riguarda i corrispondenti collegati, solo 3 o 4 stazioni italiane hanno chiesto conferma della referenza WAP, tutti gli altri erano interessati unicamente al nominativo speciale e non alla sua finalità.
Non mi resta che sperare nel colpo di coda degli ultimi tre giorni di questa ventesima edizione della AAW, non tanto per una soddisfazione personale, bensì per l’importanza dell’evento stesso, che sicuramente meriterebbe una maggior attenzione e partecipazione.

73’ Emanuela IZ2ELV-II2YLSP

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