World Radio Day – Là dove osano le aquile ma non i cellulari.


Oggi si celebra la Giornale Mondiale della Radio e per l’occasione voglio ricordare questo articolo che venne pubblicato su Radio Rivista di luglio 2012. Amo la radio a 360°, una piccola Panasonic a transistor mi ha fatto compagnia negli anni di collegio, l’autoradio negli spostamenti casa-lavoro, ma in cima a tutte metto il magico mondo radiomatoriale, che non solo mi emoziona quando collego un corrispondente dall’altra parte del globo, ma anche per un aspetto che spesso non viene sufficientemente valorizzato, ovvero che una ricetrasmittente è quel mezzo di comunicazione che funziona anche dove non c’è campo per i cellulari e quando le reti tecnologiche collassano a seguito delle calamità naturali.
I radioamatori spesso sono i primi a scendere in campo con le loro attrezzature nell’attesa che vengano ripristinate le linee elettriche e le reti comunicazione.
Questo articolo ne è la conferma e dopo 12 anni voglio ringraziare nuovamente Diego e Claudio per avermi raccontato e documentato queste belle storie di salvataggio in montagna andate a buon fine grazie ai radioamatori.

E’ la prima domenica d’estate del 2011, esattamente il giorno 26 e quando si vive circondati da montagne di incomparabile bellezza, non è facile resistere alla tentazione di fare un’escursione in altura ed è quanto decide di fare quella mattina Diego IW3BOV, un radioamatore di Levico Terme, scegliendo di percorrere il sentiero n° 851 sull’Altopiano di Asiago, che da Cima Caldiera porta al Monte Ortigara, noto anche come “il calvario degli Alpini”
Infatti questa cima dal 10 al 29 giugno 1917 fu lo scenario della più grande battaglia mai combattuta dall’essere umano in alta quota tra l’esercito italiano e quello austriaco, che vide impiegati oltre 400.000 soldati.
Ancora oggi sono visibili le trincee ed i posti di osservazione della Grande Guerra ed in vetta a 2.110 mt. Si trova la colonna mozza “per non dimenticare” quella battaglia dove persero la vita oltre 28.000 giovani italiani e 8.000 austroungarici..
Nelle sue passeggiate in montagna Diego è solito portare sempre con se il suo Kenwood TH7E collegato con un Garmin con cartografia trekking per trasmettere la sua posizione in APRS ed anche quella domenica il piccolo trx ed il GPS facevano parte del suo bagaglio di escursionista, quando sul suo percorso ha incontrato una signora che giaceva a terra dolorante per una frattura alla gamba procurata cadendo accidentalmente.
In quella zona non c’era campo per i telefoni cellulari, pertanto nessuno era stato in grado di chiamare il Soccorso Alpino fino all’arrivo sul posto di Diego, che ha lanciato l’allarme via radio sulla frequenza del ripetitore IR3UBI del Monte Panarotta .
Il messaggio d’aiuto è stato ricevuto da Edoardo IW3BTI nella sua stazione di Barco di Levico (TN) al quale Diego ha fornito i primi dettagli dell’infortunio e grazie alla coordinate APRS, Edoardo ha potuto fornire telefonicamente anche l’esatta posizione del ferito alla centrale 118 di Trentino Emergenza, assieme alle altre informazioni ricevute sull’accaduto.
Torniamo indietro di tre anni. È la domenica del 20 gennaio 2008 quando Carlo IK2WIU era nella sua stazione di Casalmaiocco in provincia di Lodi “spazzolando” la banda UHF, quando ha sentito una flebile voce femminile chiedere aiuto in un inglese stentato. Dapprima ha pensato al solito scherzo di cattivo gusto, ma rimanendo in ascolto, ha sentito nuovamente la donna invocare la polizia, quindi ha risposto alla chiamata, facendosi dare il nome della signora, che purtroppo non sapeva esattamente dove si trovasse, se non su una montagna in Svizzera, in prossimità del confine italiano.
Carlo ha immediatamente contattato telefonicamente la Polizia del Canton Ticino ed a questo punto ha passato il testimone a Stefano di Cantù, un appassionato di radio, dalla banda cittadina con la sigla Lupobianco a quella dei PMR come 1CSTE, dove faceva e fa tutt’ora parte di un gruppo sempre in ascolto sulle frequenze 446 ed è storia recente il suo nominativo radioamatoriale nuovo di zecca IZ2XKL.
Stefano avendo più dimestichezza con la lingua inglese, si è prestato a mantenere i contatti con la signora e con la Polizia svizzera fino all’entrata in scena di Claudio HB9OAU che dal suo QTH di Caslano, grazie alla sua grande esperienza nelle gare di ARDF, è riuscito velocemente a localizzare la provenienza della trasmissione della donna dal Monte Lema, la quale per radio ha riferito al radioamatore ticinese di vedere una casa gialla, che Claudio ha prontamente identificato come l’ostello che sorge in vetta.
La signora, che si è rivelata una profuga ucraina, era in compagnia dei 5 figli, due ragazze di 9 e 21 anni e tre maschietti di 10, 13 e 15 anni, alcuni dei quali scalzi in un ambiente in quei giorni nevoso e quindi prossimi all’assideramento, stavano tentando di raggiungere la Svizzera dall’Italia indirizzati da alcuni “passatori” che avevano fornito anche la ricetrasmittente PMR 446.
Claudio ha costantemente riferito le informazioni alla Polizia svizzera, ai soccorritori del Club Alpino Svizzero e soprattutto fornendo le indicazioni al pilota dell’elicottero della Guardia aerea svizzera di salvataggio (REGA), che poco prima dell’imbrunire è riuscito a trarre in salvo la famigliola.
Questi sono solo due esempi, molto diversi tra loro ma simili per dimostrare di quanto può essere utile avere una radio sempre con noi quando si va in montagna o si fanno anche delle escursioni nei boschi, zone paludose o semplicemente anche lunghe passeggiate o una ciaspolata.
Possiamo sempre incorrere in qualche lieve infortunio che non ci permette di continuare il percorso, oppure anche disorientarci…. quando c’è tanta vegetazione attorno a noi è facile confonderci anche se conosciamo la zona, per non parlare della neve che sembra modificare la fisionomia del paesaggio e spesso nasconde i sentieri tracciati.
Penso che qualsiasi radioamatore, anche se patito solo di DX, contest e frequentatore delle sole onde medie, abbia un piccolo trx palmare bibanda che in determinate situazioni potrebbe rivelarsi fondamentale e farci dire “meno male che c’è la radio!” .
Ma vediamo come possiamo organizzarci affinchè la nostra rilassante passeggiata possa essere più sicura.
Dando per scontato che un escursionista che pratica la montagna abbia sempre a portata di mano una cartina dei sentieri della zona, bussola ed altimetro, fondamentali per fornire indicazioni sulla propria posizione, consiglio innanzitutto di salvare nei preferiti del proprio PC il sito di Walter http://www.ik2ane.it sempre costantemente aggiornato con l’elenco ponti ripetitori, scaricabile nel comodo formato in Excel, dove possiamo trovare anche tutte le mappe italiane A.P.R.S. UI-View.
Ovviamente porteremo sempre con noi il nostro palmare, magari con una batteria al piombo gel di scorta , la classica “mattonella” qualora avessimo in previsione un’escursione di alcune ore, accertandoci di aver memorizzato tutte le frequenze ed eventuali subtoni dei ripetitori che potremmo impegnare durante il tragitto prestabilito.
Sarebbe buona norma informare anche qualche amico OM della nostra escursione, fornendogli il dettaglio del percorso e concordando una frequenza in simplex sulla quale rimanere in QRV.
Per i possessori di un Kenwood TH7E ed un GPS è determinante impostare l’icona JOGGER e l’intervallo di trasmissione della propria posizione ogni 10 minuti.
Per i più tecnologici possessori dell’ICOM E92D con il microfono dedicato HM-175GPS potranno avvalersi del sistema D-STAR , accedendo a tutte le informazioni sul reflector nazionale e ripetitori dal sito http://www.dstar-italia.it a cura della Sezione ARI di Chioggia (VE) ed anche in questo caso memorizzando preventivamente le frequenze dei ponti della zona.
Da ultimo un consiglio a chi potrà trovarsi dall’altra parte della barricata, ovvero se dovessimo sentire una qualsiasi chiamata di aiuto: dopo aver chiesto le generalità del malcapitato e raccolto indicazioni il più possibile precise sull’accaduto, chiamare il numero unico di emergenza 112 , restando sempre in contatto via radio con l’escursionista fino all’arrivo dei soccorsi.

Nel caso il nostro corrispondente non abbia una batteria ausiliaria di riserva, onde evitare che il palmare si scarichi completamente, è buona norma evitare di farlo parlare, cosa che possiamo fare noi dalla nostra postazione fissa e chiedendo solo un cenno di conferma con un colpo di portante.
Per gli SWL e non ancora in possesso di licenza radioamatoriale e comunque appassionati di escursioni in montagna, ci sono degli ottimi consigli su frequenze CB e PMR da monitorare in tali occasioni sul sito www.reteradiomontana.it.
Abbiamo il grande vantaggio di poter utilizzare in qualsiasi occasione una “radiolina” che in determinate situazioni non teme confronti con cellulari e smartphone tra i più evoluti, quindi quando prepariamo lo zaino ricordiamoci di questa grande fortuna che possiamo sfruttare e magari teniamo in memoria anche la frequenza simplex 145.250 (Attenzione: non più valida NDR) come consiglia lo staff di radioinmontagna.it (non più attivo NDR).

73′ Emanuela IZ2ELV

Didascalia immagini:

Immagine di testa: Postazione radio APRS di IW3BTI con localizzazione postazione IW3BOV
– IW3BTI riceve la chiamata di soccorso.
– IW3BOV fa le segnalazioni all’elicottero.
– IW3BOV all’atterraggio dell’elicottero.
– Il Soccorso Alpino sul posto dell’infortunata.
– Il Team del soccorso del Monte Lema – da sx: IK2WIU, HB9OAU e IZ2XKL

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