L’autunno è forse la stagione che ha il preludio più significativo. Le giornate si accorciano a vista d’occhio, il lenzuolo che non è più sufficiente per coprirsi la notte, iniziano a formarsi i tappeti di foglie caduche anche se le chiome di alcuni alberi sono ancora rigogliose.
L’inizio dell’anno scolastico e alcune pubblicità televisive hanno un inequivocabile marchio autunnale: “prima uscita a solo 1 euro e 99”, le varie collane editoriali di romanzi, biografie, libri storici, mitologici e di scienze che puntualmente iniziano a comparire nelle edicole.
Senza dubbio settembre è l’emblema dell’autunno, dell’equinozio del giorno 21, ma non solo.
É il primo degli ultimi quattro mesi BRE o BER, se vogliamo dirlo in lingua latina o in quelle anglosassoni e che chiudono l’anno sin dai tempi del calendario di Romolo, il fondatore di Roma, che lo istituì nel 753 a.C. pare secondo il calendario lunare greco, ma non rispettandolo del tutto, in quanto i mesi non erano costituiti da 29 giorni, bensì rispettavano gli attuali, tranne dicembre che contava 30 giorni.
I nomi dei primi tre mesi dell’anno derivavano dalle principali divinità, Martius, dedicato a Marte dio della guerra, Aprilis ad Afrodite dea dell’amore, Maius a Maia dea della fertilità e del risveglio primaverile e Iunius a Guiunone della della maternità. I successivi sei mesi avevano il nome derivante dalla loro posizione nel calendario, quindi Quintilis (quinque), Sextilis (sex), September (septem), October (otto), November (novem) e December (decem), questi ultimi mantenendo lo stesso nome nelle lingue anglosassoni. Il totale dei giorni erano quindi 304 e i restanti 61 giorni, che cadevano nel periodo invernale, non avevano alcun mese di riferimento, pertanto non venivano contati. Il conteggio dei giorni riprendeva quindi da marzo, con l’inizio della luna piena.
I mesi BRE sono simbolo del buio che a poco a poco avrà il sopravvento sulla luce, della natura che inizia il suo lungo periodo di riposo vegetativo, delle temperature più fresche, dei colori caldi, delle giornate uggiose e del Natale che si avvicina. Tutti i mesi dell’anno sono belli, se li si accettano per quello che sono, fanno parte di quel cerchio dell’anno che sta per chiudersi e sono piccoli segmenti del grande cerchio della vita.
Emanuela Trevisan Ghiringhelli
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