Ai miei tempi ottobre era il mese in cui si iniziava la scuola e non sapevamo ancora cosa fosse Halloween. Alle elementari indossavamo un candido grembiule bianco con il fiocco azzurro e nella Giornata del Risparmio si usava regalare ai bambini un salvadanaio di latta blu dalla forma di un piccolo libro. É bello rispolverare questi ricordi legati ad un preciso periodo dell’anno.
Ottobre è il mese dei colori caldi, con le foglie gialle, rosse e marroni che tessono morbidi tappeti naturali sull’asfalto dei viali alberati e dei profumi di caldarroste, quelli che ti guidano tra le vie cittadine fino ad arrivare all’ambulante che le vende, purtroppo a caro prezzo, nel classico cartoccio a forma di cono o rallegrano le varie sagre autunnali accompagnate da un caldo vin brûlé.
Adoro le castagne, una merenda salutare ricca di carboidrati e dall’alto contenuto di fibra che aiuta a mantenere nella norma il livello di colesterolo e protegge l’apparato gastrointestinale. Ottima fonte di potassio (395 mg per 100 gr) e mangiandone 8-10 frutti, pari a circa 100 grammi, sono in grado di coprire quasi il 15% del fabbisogno giornaliero di magnesio per un adulto (fonte Smartfood-IEO)
Proprio grazie alle sue proprietà. nell’antichità la castagna era chiamata il pane dei poveri, rappresentando la principale fonte di nutrimento nella stagione autunnale e invernale per le popolazioni montane.
La sua farina, impiegata per la preparazione del famoso castagnaccio e frittelle, è priva di glutine e quindi indicata per le persone celiache,
Adoro iniziare la giornata preparando per colazione una crêpes con farina di castagne e spalmarla con un velo di marmellata di mirtilli senza zucchero, un dolce buongiorno da accompagnare con una tazza fumante di tè bancha, il tè verde giapponese privo di teina e dalle proprietà antiossidanti, ricco di calcio, ferro e sali minerali.
Per non parlare di quanto è bello e salutare andar per castagne nei boschi, camminando lentamente immersi nella natura e chinandosi per raccoglierle, un ottimo esercizio fisico da ripagare con una generosa dose di fumanti caldarroste.
Emanuela Trevisan Ghiringhelli
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