Non mi era mai capitato prima d’ora di leggere un libro fresco di stampa e sugli scaffali delle librerie solo da fine settembre. Ne sono venuta a conoscenza per caso e grazie a un post di Facebook della mamma dell’autore che con tanto orgoglio condivideva la novità editoriale di Silele Edizioni, nonché opera prima di Bruno Fenaroli, 25 anni, nato e cresciuto sulla sponda bergamasca di quel lago d’Iseo, o Sebino che dir si voglia, che la scrittrice francese George Sand definì “dolce e fresco come un’egloga di Virgilio”.
Sin dalle prime pagine del libro, dall’introduzione alla lettura al prologo, mi sono resa conto che non avrei letto un semplice romanzo scritto da un venticinquenne dei nostri tempi e condito con neologismi tipici dei suoi coetanei o con citazioni di quei personaggi che i mass media ha plasmato come idoli di questa generazione.
Ho subito sentito profumo di letteratura quando viene tirato in ballo un certo Tolstoj, o il celeberrimo discorso di Chaplin tratto dal film “Il Grande Dittatore” nel prologo del libro che si chiude con una bellissima poesia che esprime in modo profondo sentimenti e percezioni attraverso parole che evidenziano tutta la sensibilità di Bruno Fenaroli… e questi sono solo i primi versi.
I capitoli sono brevi, non raccontano un’unica storia, ma oserei dire che ognuno dei dodici che compongono il testo ne raccontano una diversa, o meglio, pensieri, sogni, emozioni e l’amore che l’autore ha vissuto dall’adolescenza ad oggi con una maturità superiore alla sua età ed espressi con un lessico forbito e a tratti quasi desueto di uno scrittore d’altri tempi che ne denota la sua formazione classica.
L’ottavo capitolo è molto forte, tocca le corde più intime di Bruno Fenaroli e fa emergere la sua bravura di riassumere in sole 13 pagine ed in modo ordinato i momenti più significativi della sua vita e che lo hanno forgiato pur mantenendo intatta quella sensibilità che lo caratterizza.
Sono ben inserite anche le poesie nel contesto di ogni racconto, che fanno intuire in modo spontaneo la ricchezza sentimentale e la bellezza dei suoi versi.
E così, leggendo tante pagine che parlano di quell’amore profondo, sincero e bello, sono arrivata all’epilogo e quindi mi sento il dovere di dire a Bruno che in questi 12 capitoli la mia anima è effettivamente entrata in un intimo contatto con la sua, perchè questo libro è scritto con il cuore e non può che suscitare al lettore emozioni profonde.
Consiglio di leggere Flussi, abissi e carezze, che può essere anche un’idea regalo per l’austero Natale che ci aspetta e auspico che questo libro possa ricevere tutti i riconoscimenti che merita.
Chapeau!
Emanuela Trevisan Ghiringhelli
Rispondi