Per me cucinare è un esercizio di meditazione. Il tempo si ferma e coinvolgo tutti i cinque sensi nella preparazione della mia pietanza nella quale metto sempre un tocco personale, a volte sperimentando e altre riproponendo esperimenti precedenti andati a buon fine.
Uno dei nostri piatti unici preferiti è il risotto con peperoni e speck che preparo solitamente per pranzo e la cui preparazione mi riempie di sensazioni positive che iniziano raccogliendo gli odori dal mio piccolo orto in vaso di aromatiche.
Stacco dolcemente un rametto di rosmarino che annuso mentre sfrego gli aghi tra le dita percependone la forma, quindi raccolgo qualche foglia di salvia apprezzando al tatto consistenza vellutata odorandone la fragranza e termino seccando qualche foglia di alloro, facendo scivolare le dita sui contorni ondulati apprezzandone l’odore intenso. Dopo aver lavato accuratamente il mio piccolo raccolto li metto in una piccola pentola con acqua che diventerà il liquido di cottura del mio risotto. Pelo delicatamente uno spicchio d’aglio e mi faccio invadere da quella che per molti è una puzza, ma non per me, l’aggiungo agli aromi con due bacche di ginepro e cinque grani di pepe nero e faccio bollire per qualche minuto il mio brodo aromatico.
Nel frattempo lavo e pulisco un peperone giallo, lo taglio a striscioline coinvolgendo nuovamente il tatto e l’olfatto che vengono stimolati anche dalla cipolla di Tropea che affetto finemente e metto in un tegame con un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva. Mentre la faccio appassire a bassissima temperatura sentendone il leggero brusio, taglio a bastoncini due alte fette di speck, sentendo quell’odore di affumicato che stimola l’acquolina e apprezzando al tatto la morbidezza della carne, li unisco alla cipolla per una veloce e delicata rosolatura, quindi anche i peperoni si uniscono al soffritto per essere insaporiti.
Ora tocca al principe della pietanza, il riso. I chicchi mi scorrono tra le mani mentre li faccio scendere a pioggia nel tegame, quindi rimestando lo faccio tostare e aggiungo una generosa dose di brodo aromatico.
Cuocio il mio risotto a bassissima temperatura e senza rimestare perchè non serve… percepisco un leggero bisbiglio arrivare dal tegame e un profumo davvero invitante, gli ingredienti si stanno facendo amicizia tra di loro!
Raggiunta la giusta cottura al dente del riso, spengo e aggiungo una generosa quantità di grana padano grattugiato incorporandolo delicatamente.
Una volta impiattato è veramente un bel vedere. Una composizione cromatica dove spicca il giallo del peperone, le diverse sfumature di rosa dello speck e il bianco del riso. Una pietanza colorata, profumata, molto gradevole al palato e sicuramente salutare, senza sodio aggiunto grazie al sapore già deciso dello speck e del grana padano e al contributo delle aromatiche e bacche di ginepro.
Dulcis in fundo, quando un piatto soddisfa vista, olfatto e gusto, lo si assapora più lentamente, quindi ci si sazia prima placando il senso di fame e la linea ringrazia!


C’è una variante a questo piatto ed è quella del risotto con gamberi e peperoni. Il procedimento è identico, tranne che al liquido per il brodo aggiungo i carapace dei molluschi ben lavati e talvolta arricchisco la pietanza anche con lo zafferano… tra le due portate non so quale scegliere, sia la versione mare e quella monti sono squisite!!!!
Emanuela Trevisan Ghiringhelli
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